La Finnish National Opera celebra il centenario dell’indipendenza della Finlandia coinvolgendo il suo pubblico in molte manifestazioni. Tra queste ha debuttato un’opera di Kaija Saariaho, una delle più importanti compositrici viventi, che intende la musica come una forma di religione e di condivisione spirituale. Il servizio di Luca Pellegrini:
(musica: da “Only the Sound Remains”)
La Finlandia ha il suo Teatro dell’Opera a Helsinki, l’unico di tutto il Paese, e come molte istituzioni quest’anno celebra il centenario offrendo una serie di appuntamenti di alto livello artistico, legati ai più importanti nomi della propria storia musicale. Lilli Paasikivi, che dirige il Teatro, li riassume per noi:
R. – 2017 is the 100th anniversary of the Finnish independence and of course …
Nel 2017 cade il primo centenario dell’indipendenza della Finlandia e ovviamente questo
risalta nella nostra programmazione. Abbiamo incluso, infatti, molti artisti finlandesi
con argomenti finlandesi e appuntamenti di respiro internazionale affidati a compositori
finlandesi, come ad esempio “Sonata d’Autunno”, un’opera di Sebastian Fagerlund tratta
dall’omonimo film di Ingmar Bergman che sarà rappresentata a settembre per la prima
volta; ci saranno anche opere di Sibelius, Melartin e in questi giorni ha debuttato
“Only the Sound Remains” di Saariaho che non è prettamente un tema finlandese ma lei
è una compositrice finlandese molto interessante. “Finland 100” è il filo rosso che
attraversa la programmazione della nostra stagione e insieme al Balletto abbiamo realizzato
una bella combinazione di diverse produzioni per i nostri ascoltatori, per celebrare
questo anno importante.
(musica: da “Only the Sound Remains”)
Con una vera ovazione è stata accolta sul podio la finlandese Kaija Saariaho, una delle compositrici più famose e stimate del mondo, autrice di un dittico d’opera, Only the Sound Remains: soltanto i suoni sono capaci di immortalare le gesta di un fantasma, eroe morto in battaglia, attirato dalle preghiere di un monaco giapponese – Always strong, la prima parte – o di mantenere vivo nella memoria di un pescatore il ricordo della danza di un angelo in cerca di aiuto per aver perso il suo mantello di piume e la via verso il paradiso, un ritorno che solo l’indossarlo gli assicurava – Feather Mantle, la seconda parte. Kaija Saariaho affida all’arte un ruolo spirituale, come la religione:
R. - I just wanted to say …
Voglio semplicemente dire che c’è così poco spazio per la spiritualità. Penso che
la musica sia sempre stata un mezzo di comunicazione speciale per le persone fin dall’inizio,
fin da quando abbiamo conoscenza della presenza della musica. La musica nelle diverse
società è stata molto diversa. Oggi ci sono molti generi musicali diversi. Penso che
l’importanza della musica per le persone sia evidente, ma penso che dovremmo sottolineare
il fatto che la musica può essere molte cose; può essere una fonte spirituale che
è qualcosa di molto diverso dalla musica commerciale che abbiamo intorno a noi.
D. - L’arte è dunque un momento di incontro tra credenti di diverse fedi e non credenti...
R. - It is true that what happens in concert space, on operas …
É vero, quello che accade nei concerti, nei teatri può essere importante come esperienza
collettiva. È bello quando intorno all’arte non c’è una sorta di manipolazione. C’è
molta manipolazione al giorno oggi. Questa manipolazione fa in modo che noi non pensiamo,
come fosse una sorta di ipnosi. Penso che la musica possa essere qualcosa di diverso
dalla manipolazione, che funzioni in modo diverso, ci aiuti ad essere più sensibili,
ad aprire i nostri sensi e darci nuove idee. Quindi può essere qualcosa di innovativo,
per crescere a livello individuale e allo stesso tempo a livello collettivo. Penso
sia bellissimo.
(musica: da “Only the Sound Remains”)
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