Porre fine alla violenza criminale e sconfiggere la corruzione in Honduras. È l’appello rivolto dal cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga nell’omelia della Messa del giorno di Pasqua celebrata nella cattedrale di Tegucigalpa. Il porporato – riporta il quotidiano La Prensa- ha definito la violenza e la corruzione delle piaghe sempre più radicate nella società honduregna. “Non possiamo continuare a rimescolare sempre lo stesso marciume, non possiamo continuare nella violenza e nella corruzione”, ha detto alle centinaia di fedeli presenti alla celebrazione.
Cercare i beni del Cielo e non quelli di
questo mondo
L’arcivescovo di Tegucigalpa li ha esortati a cercare solo i beni del Cielo e non
quelli terreni, “perché - ha detto - chi entra nella vita eterna non si porterà nulla
di questo mondo”. La corruzione – ha poi sottolineato - è una delle cause della povertà
in Honduras. E ancora una volta, il porporato ha esortato a tornare a Dio, perché
altrimenti “si ritorna alla legge della giungla, all’odio, alla vendetta, alla morte”.
L’ultima parola non è il potere della morte
ma quella del Dio della vita
“Cristo Risorto ha sconfitto la morte, il peccato e l’ingiustizia”, ha proseguito
il cardinale Rodríguez Maradiaga, invitando i fedeli ad annunciare la Risurrezione.
“L’ultima parola – ha detto - non è il potere della morte, del peccato, dell’egoismo,
della corruzione, dell’esclusione, dell’annientamento dei poveri. È quella del Dio
della vita, della misericordia, della speranza”. “Il nostro compito – ha concluso
- è di annunciare la luce nei luoghi dell’oscurità e Cristo Risorto lì dove sprofondano
gli esclusi”. (A.T.)
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