2017-04-20 16:49:00

Per un Mediterraneo di pace


"E' stata una cosa bellissima. Mi sento gravata da maggiori responsabilità. E’ un incoraggiamento ad andare avanti. Spero che lo sia anche per gli altri piccoli territori come noi a fare ciò che facciamo noi, a fare la cosa giusta". Così Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, commenta il ricevimento del Premio Unesco per la Pace di cui l'hanno insignita.

"Abbiamo vissuto un periodo di grande abbandono a noi stessi nel far fronte all'emergenza sbarchi - ricorda il sindaco - ma dal 2014 l’isola è stata molto alleggerita. Ora resta l’isola con i suoi abitanti che ha bisogno di tante cose: di trasporti migliori, di un diritto alla salute pieno, della riqualificazione urbana, del rilancio del turismo, sebbene l’anno scorso abbiamo toccato la punta del 36% di aumento delle presenze turistiche. C’è necessità che adesso si guardi a Lampedusa e alle altre Lampeduse del Mediterraneo non più come a frontiere da militarizzare, sacrificare alla fortezza Europa ma come a territori che hanno natura, bellezza, cultura, umanitàquindi si pensi a farle crescere in un contesto diverso e in un mare di pace". Quale reazione al fatto che l'Unesco abbia premiato anche l'ong Sos Méditerranée?: "Mi pare venga fatta giustizia su un tema che è oggetto di una vergognosa speculazione", spiega Nicolini. "I trafficanti di essere umani non hanno bisogno, per trasformare la merce in denaro, che ci sia qualcuno a salvarli. A loro non importa se arrivano vivi o morti. Pagano prima. Chi conosce davvero la tratta di esseri umani non può immaginare una roba del genere. Altrettanto ignobile mi sembra questa campagna denigratoria di chi vuole colpire chi salva le vite piuttosto che i criminali che speculano sui diritti, sui bisogni, sulla disperazione di queste persone". Cosa è cambiato dalla visita del Papa in quella che fu la prima tappa di una serie di viaggi alle periferie del mondo? "Da quando è venuto il Papa Lampedusa si è illuminata. E’ cambiato tutto con lui. Gli siamo immensamente grati, e tutti lo devono essere. Con la sua Enciclica Laudato Sì ha tracciato un manifesto che per chi fa il sindaco in questi territori è un manifesto etico e politico". 

Mathilde Auvillain, responsabile della comunicazione di Sos Méditerranée in Sicilia, esprime la sorpresa e la gioia per un riconoscimento internazionale che premia "una missione, quella di salvare vite umane, condotta in tutta trasparenza. E' la società civile che ci finanzia - sottolinea - mobilitandosi per contribuire a salvare i valori della dignità dell'essere umano e dell'Europa. Si vede la differenza che c'è tra i giornalisti che raccontano cosa facciamo e come lo facciamo essendone stati testimoni a bordo della nave di soccorso dei migranti, e chi invece ne parla tenendosi fuori da questa esperienza". 

Giusi Nicolini ha dedicato il Premio a Gabriele Del Grande "che resta nel mio cuore". Del blogger e documentarista, ancora bloccato in Turchia, e degli inizi del suo mestiere di giornalista, ci parla Eleonora Camilli, di Redattore Sociale, che con lui condivise gli esordi in questa professione: "Si è specializzato sulle migrazioni ma ricordiamo che il suo primo libro lo scrisse vivendo per un mese tra i senza fissa dimora a Roma. Gabriele ha avuto sempre un occhio particolare per tutte le forme del disagio". L'Istituto di Ricerche internazionali Archivio Disarmo lo premiò nel 2010 con la Colomba d’Oro per la Pace. Il Presidente, Fabrizio Battistelli: "Abbiamo conosciuto Gabriele Del Grande, e la sua opera davvero interessante e contro corrente, quando aveva appena cominciato a lavorare all’informazione puntuale sul Mediterraneo come mare di mezzo attraversato dai migranti. Lui ha sempre avuto questa spiccata sensibilità, portata avanti con una tenacia e un coraggio veramente unici". 








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