La nomina di Bruno Tshibala a Premier della Repubblica Democratica del Congo è una “distorsione dell’accordo di San Silvestro” affermano i vescovi congolesi in una dichiarazione pervenuta all’Agenzia Fides. Secondo gli accordi infatti il Premier doveva essere designato in modo consensuale dall’opposizione, ma quest’ultima si è divisa. Il Presidente Joseph Kabila ha nominato Primo Ministro Tshibala, che è un esponente di una sola parte dell’opposizione. La nomina secondo i vescovi è “una distorsione dell’Accordo di San Silvestro e spiega la persistenza della crisi”. Lo stallo politico rischia di impedire l’attuazione di uno dei punti fondamentali dell’Accordo firmato il 21 dicembre 2016: la tenuta entro il dicembre 2017 delle elezioni presidenziali, legislative e provinciali.
Mancata nomina premier con il consenso di tutte le parti
Lo stallo deriva, oltre che dalla mancata nomina con
il consenso di tutte le parti del Premier del governo di unità nazionale, dal fatto
che l’opposizione non è riuscita a mettersi d’accordo sul nome del Presidente del
Comitato di controllo per l’attuazione dell’Accordo di San Silvestro. Questi, in base
alle intese firmate il 31 dicembre, doveva essere il Presidente de Le Rassemblement,
formazione che riunisce i principali partiti d’opposizione. La morte di Étienne Tshisekedi,
leader di Le Rassemblement, ha riaperto i giochi per la nomina di questa importante
figura di garanzia.
Violazione dell’Accordo di San Silvestro
Il Presidente Kabila ha chiesto alle forze politiche
“di accelerare delle trattative per la designazione di una personalità consensuale
per presiedere questa struttura”, lasciando la porta aperta alla nomina di qualcuno
non proveniente da Le Rassemblement. I Vescovi invece avevano proposto la nomina con
il consenso di tutti di una personalità de “Le Rassemblement”, per cui a loro avviso
“l’uscita dal compromesso politico convenuto tra le parti rappresenterebbe una violazione
dell’Accordo di San Silvestro”.
Stallo politico aggrava condizioni economiche e sicurezza
Il messaggio sottolinea infine che lo stallo politico
aggrava le precarie condizioni economiche e di sicurezza della RDC, lamentando in
particolare la situazione nel Kasai “dove nell’arcidiocesi di Kananga e nelle diocesi
di Mbujimayi, di Luebo e di Luiza scontri sanguinosi hanno opposto le forze dell’ordine
ai miliziani di Kamuina Nsapu”. Di fronte a questa situazione “la CENCO (Conferenza
Episcopale Nazionale Congolese) fa appello agli attori politici e sociali di essere
più sensibili alle sofferenze del popolo congolese”.
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