2017-04-26 16:30:00

Italia sempre più vecchia: nel 2065 solo 53 milioni di abitanti


L’Italia – secondo gli ultimi dati Istat - è un Paese sempre più vecchio: la vita si allunga, ma le nascite continueranno a non compensare i decessi. Fra circa 50 anni, avrà 7 milioni di abitanti in meno: passerà dai 60 milioni attuali milioni ai 53 milioni nel 2065. L’età media sarà di 50 anni. Il Sud sarà sempre più spopolato a favore del Centro-Nord.

La quota di immigrati si manterrà "a lungo" poco sotto il livello delle 300 mila unità annue, per poi gradualmente scendere fino al livello delle 270 mila unità annue entro il 2065. In questo modo, nell'intervallo complessivo fino al 2065 immigreranno complessivamente in Italia 14,4 milioni di individui.

Per quanto riguarda gli emigrati dall'Italia, dopo una prima fase di lieve diminuzione, da 157 a 132 mila tra il 2016 e il 2035, il numero di coloro che andranno all'estero presentano a loro volta un'evoluzione stabile nel medio e lungo termine, intorno a un valore medio di 130 mila unità annue dal 2035 in avanti. In totale sarebbero 6,7 milioni gli emigrati dall'Italia nell'intero arco di proiezione.

In una nota, il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, afferma: «Ma interessa solo a noi il fatto che l’Italia sta scomparendo a causa di un drammatico inverno demografico? Con cadenza quasi quotidiana l’Istat lancia i suoi allarmi che però servono solo per qualche titolo ad effetto e poi vengono regolarmente dimenticati. Che senso ha il lavoro dell’Istat se i dati elaborati non diventano azione politica? Nel 2065 la vita media arriverà 86,1 anni (per gli uomini) e 90,2 anni (per le donne), ma questo non basterà a compensare i decessi e la diminuzione delle nascite. Che la vita si allunghi è senz’altro una notizia positiva ma incrociata alla progressiva mancanza di forze giovani rischierà di portare alla destabilizzazione sociale e previdenziale. L’unica possibilità per invertire questa tendenza è il varo di una seria politica familiare accompagnata dal rilancio dell’immagine e del ruolo della famiglia. Per questo il 14 maggio, in occasione della XXIII Giornata internazionale della famiglia, chiederemo a tutta la politica, nessuno escluso, di mettersi intorno ad un tavolo per provare a risolvere questo problema. Lo faremo in modo fantasioso e propositivo mostrando al mondo la tristezza e il silenzio di migliaia di passeggini vuoti»








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