2017-04-28 13:04:00

Ong e migranti dopo il caso Zuccaro, la Chiesa: approccio sbagliato


Continuano a far discutere le affermazioni del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, secondo cui ci sono contatti tra alcune ong e trafficanti di migranti. Per il ministro della Giustizia Andrea Orlando eventuali collusioni vanno provate. Delle dichiarazioni di Zuccaro si occuperà il Csm. La Chiesa intanto ribadisce che non si può generalizzare. Alessandro Guarasci:

Oramai non c’è giorno che le dichiarazioni del procuratore Zuccaro non provochino un dibattito politico. Il ministro Orlando dice no a strumentalizzazioni, per Di Maio dei Cinque Stelle serve una legge per utilizzare le intercettazioni sulle ong. Queste infatti sarebbero state effettuate da servizi segreti stranieri e non sarebbero a disposizione della magistratura. Per il vescovo di Caltagirone, tra le zone più coinvolte nell’assistenza ai migranti, mons. Calogero Peri è sbagliato l’approccio alla questione:

“Dico da sempre questo: trattiamo a pezzi il fenomeno dell’immigrazione. Questo è l’approccio più sbagliato, per cui una volta ci concentriamo sul recupero, una volta sulla prima accoglienza, un’altra volta sulla seconda accoglienza, come se noi staccassimo il braccio dal corpo. Quindi fino a quando faremo questi discorsi è tempo perso, perché siamo del tutto impreparati, è un fenomeno nuovo che stiamo trattando in maniera sbagliata”.

Dunque serve un maggior coinvolgimento dell’Europa. Per il direttore della Caritas di Agrigento Valerio Landri i migranti non raccontano di possibili contatti tra i trafficanti e le ong:

“I migranti con cui entriamo in contatto noi non hanno percezione di questo e comunque non l’hanno condivisa con noi. Le organizzazioni non governative stanno salvando tante vite in mare e stanno sostenendo uno sforzo che è uno sforzo europeo di salvataggio di vite in mare. Questo è un dato di fatto ed è quello che ci risulta. Vedere arrivare sulle nostre coste migranti in condizione di salute sicuramente migliori rispetto a quanto non avvenisse in precedenza, questo è un dato di fatto”.

Spesso le imbarcazioni delle ong si spingono fin sotto le coste libiche per facilitare le operazioni di soccorso e dunque evitare i naufragi. Ancora Landri:

“Il loro viaggio è un viaggio meno faticoso nel senso che è anche meno rischioso. Sicuramente per i migranti è un vantaggio che ci siano delle organizzazioni non governative che operino nel mare a supporto delle forze governative europee”.

Certo, i rapporti col volontariato, con le organizzazioni che gestiscono l’accoglienza non sono sempre facili. Nel territorio della diocesi di Caltagirone c’è  il mega centro di identificazione di Mineo. Ancora mons. Peri:

“Sono stato accanto ai nostri sindaci che chiedevano, piuttosto che costruire un mega centro come è il Cara di Mineo dove ci sono oltre quattromila presenze, di dare ad ogni comune del Calatino – sono 15 – 200 immigrati ciascuno, così da integrarli meglio e seguirli con i servizi sociali”.

Insomma, il ruolo del volontariato, delle ong rimane essenziale per gestire un fenomeno epocale come quello delle migrazioni.








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