Nonostante la tenace opposizione della comunità cattolica locale, le autorità municipali di Mumbai, in India, hanno demolito una croce in Bazaar Road, nel quartiere di Bandra.
Il card. Gracias condanna la demolizione come una provocazione
Dura la condanna dell’arcivescovo della città, card. Oswald Gracias, che all’agenzia
Asianews parla di un’azione “illegale” e di una “provocazione”. L’antica croce, risalente
a più di 100 anni fa, afferma, “sorgeva sul muro di una proprietà privata. Essa non
era elemento di disturbo per nessuno e non recava alcun danno”, oltre ad aver avuto
un significato “storico e religioso importante”.
Ultimo di una serie di episodi contro i simboli religiosi cristiani in
India
La demolizione è avvenuta il 29 aprile scorso ed è solo l’ultimo di una serie di episodi
di intimidazione contro i cristiani e i loro simboli religiosi avvenuti di recente
nella città: a febbraio una statua della Vergine Maria era stata vandalizzata e decapitata;
a metà aprile una croce era stata profanata con una ghirlanda di pantofole attorcigliate
al corpo di Cristo.
Un contenzioso che risale al 2010
Il contenzioso sulla croce di Bazaar Road risale al 2010, quando contro di essa fu
stato presentato un esposto di fronte all’Alta Corte di Mumbai. Le gerarchie ecclesiastiche
lamentano che la distruzione sia avvenuta nonostante esse avessero prodotto i documenti
richiesti da Sharad Ughade, il commissario incaricato della vicenda. Tali carte attestano
che la croce era situata nel terreno privato di un cristiano, in possesso di tutti
i permessi previsti per le strutture religiose.
I cattolici mobilitati contro la demolizione
Contro la decisione della municipalità si sta mobilitando la comunità cattolica locale
che ha eretto una nuova croce di fortuna. Secondo il card. Gracias, la demolizione
“ha ferito non solo il nostro sentimento religioso ma anche quello di tutte le altre
fedi. Tali azioni non sono un bene per la nostra città e per il nostro Paese. Esse
- conclude il porporato - minano l’armonia comunitaria e l’integrazione sociale e
religiosa”. (L.Z.)
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