2017-05-08 06:34:00

Emmanuel Macron nuovo presidente francese


Emmanuel Macron è, dunque, il nuovo presidente della Repubblica francese. Con oltre il 65% delle preferenze si è aggiudicato il ballottaggio contro la leader del Front National, Marine Le Pen, divenendo, a 39 anni, il più giovane presidente della storia di Francia. Da Parigi, Francesca Pierantozzi:

“Vi servirò con amore”, così Emmanuel Macron ha concluso il suo primo discorso davanti ai francesi. “La Francia volta pagina”, ha detto da una tribuna al centro della Spianata del Louvre, la Pyramide alle spalle e la Tour Eiffel di fronte dopo aver fatto risuonare l’Inno alla Gioia, l’inno dell’Europa. “Il compito sarà difficile - ha detto ancora Macron - ma prometto di dirvi sempre la verità”. L’elezione chiude una campagna dura che ha visto esclusi al primo turn i socialisti e la destra dei repubblicani, partiti che hanno governato il Paese negli ultimi 30 anni. Oggi Macron sarà già affinco a François Hollanade per le cerimonie nel giorno che celebra la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il passaggio delle consegne ci sarà il 14 maggio. Marine Le Pen ha parlato brevemente, ha riconosciuto la sconfitto, ha salutato un risultato che ha definito “storico” e ha subito lanciato la battaglia per le elezioni legislative che ci saranno tra un mese. Ha promesso una rifondazione del Fronte Nazionale.

Immediate le felicitazioni a Macron da molte parti del mondo e i commenti a questa elezione all’Eliseo. Da Parigi ci dice tutto Veronica Di Benedetto Montaccini:

I responsabili politici del vecchio continente l’hanno definita, quasi all’unanimità, una vittoria per l’Europa. “Congratulazioni ai francesi che hanno scelto libertà uguaglianza e fraternità contro la tirannia delle Fake news”, così ha commentato il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. “Pronti a cooperare, a rafforzare le amicizie fra Stati”, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il capo di Stato spagnolo Mariano Rahoi e il primo ministro del Belgio Charles Michel. Messaggi di congratulazione arrivano anche dai leader italiani; il presidente Mattarella dalla visita di Stato in America Latina scrive: “É un segnale di adesione all’integrazione continentale”. In Europa a deplorare la vittoria di Macron è solo Nigel Farage leader di Ukip e sostenitore della prima ora della Brexit. Agli antipodi i commenti di Stati Uniti e Russia: Donald Trump è molto impaziente di lavorare con l nuovo inquilino dell’Eliseo mentre Alexey Pushkov, presidente della Commissione di informazione russa fa sapere che la delusione arriverà molto presto secondo lui. A congratularsi per i nuovi impegni contro il terrorismo da Israele il primo ministro Benjamin Netanyahu.

Quali concretamente le sfide che attendono ora Emmanuel Macron. Francesca Sabatinelli lo ha chiesto a Riccardo Brizzi, docente di Storia Contemporanea all’Università di Bologna:

Le incognite che attendono Macron sono essenzialmente tre: con quale maggioranza governerà all’indomani delle legislative di giugno che tutti presentano come il terzo e il quarto turno presidenziale. Il fatto di essere senza partito è stato un vantaggio, probabilmente, nella corsa all’Eliseo ma poi dopo, durante la permanenza rischia di essere un handicap. C’è una seconda grande incognita: se riuscirà o meno a riportare la Francia la centro dell’Europa. Negli ultimi anni l’Europa è stata essenzialmente a guida tedesca: il cosiddetto asse o motore franco-tedesco ha perso uno dei suoi partner, e Macron dovrà riuscire a recuperare credibilità a Bruxelles e con i partner. E infine, Macron deve ri-legittimare la funzione presidenziale agli occhi dei francesi. Questa volontà di protesta, di rifiuto che si è respirata durante la campagna elettorale è dovuta anche alla scarsa credibilità e al crollo di popolarità delle ultime presidenze. Il grande obiettivo di Macron è quello di riavvicinare i francesi alla Repubblica, alla politica e alla democrazia e far loro superare quella sorte di crisi da declino nella quale sembrano essere sprofondati da almeno una decina d’anni.








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