“L’Accordo di pace di Dayton ha fermato lo spargimento di sangue, ma non ha generato giustizia ed equità per tutti i cittadini, bensì un conflitto politico costante tra i soggetti nazionali e i politici che rende lo Stato della Bosnia Erzegovina sempre più instabile e senza prospettive”. E’ quanto scrivono i vescovi presidenti delle commissioni Justitia et Pax di Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina.
Condizioni per un ritorno sicuro e sostenibile per rifugiati e sfollati
I presuli - rende noto l’agenzia Sir - chiedono che “per tutti i rifugiati e gli sfollati
si creino le condizioni per un ritorno sicuro e sostenibile” e chiedono “una riforma
costituzionale nel senso del federalismo, del decentramento, della sussidiarietà e
della rappresentazione legittima dei popoli costituenti e delle minoranze nazionali”.
Salutano con favore il Rapporto del Parlamento europeo del 15 febbraio 2017, che manifesta
la volontà di aiutare lo Stato della Bosnia Erzegovina, in modo più efficace, nel
quadro del processo “di stabilizzazione e di adeguamento alle strutture europee”.
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