Di fronte alle accuse di abusi sui minori e di altri reati da parte dei membri della Chiesa in Paraguay, i vescovi del Paese hanno espresso il loro "immenso dolore per lo scandalo di coloro che hanno causato gravi conseguenze a persone vulnerabili". "Non accettiamo questi fatti e li condanniamo - si legge in un comunicato della Conferenza Episcopale del Paraguay - perché contraddicono il messaggio e la missione della Chiesa cristiana e chiediamo perdono per tutti loro".
Impegno per la verità e la trasparenza
Tra le accuse che coinvolgono il clero, i vescovi
hanno fatto riferimento al caso di Carlos Ibáñez, un prete argentino accusato di aver
commesso abusi su diversi bambini a Cordoba, in Argentina, arrivato in Paraguay nel
1992. "Rifiutiamo l'accusa di occultamento dei fatti e - hanno aggiunto - riaffermiamo
il nostro impegno per la verità, la trasparenza e un'azione decisa". I vescovi hanno
riferito inoltre che continueranno "con opportune verifiche, secondo le disposizioni
del Protocollo di indagine sulle denunce di abusi sessuali su minori compiuti da esponenti
del clero (luglio 2015), fino a quando i casi saranno chiariti." "I colpevoli - hanno
affermato - siano severamente puniti nella maniera più adeguata". I presuli hanno
poi insistito sul loro "impegno sincero e determinato alla ricerca della verità" e
hanno apprezzato "il ruolo svolto dai media nella formazione dell'opinione pubblica".
Impegno risoluto nella prevenzione
Per quanto riguarda le vittime, i vescovi del Paraguay
hanno espresso la loro "vicinanza" e ribadito l'impegno a "combattere risolutamente"
questa piaga. "Affidiamo alla preghiera di tutta la comunità ecclesiale - conclude
il comunicato - il compito di evangelizzazione che abbiamo in quanto Chiesa". (A cura
di Anna Poce)
All the contents on this site are copyrighted ©. |