2017-05-11 08:11:00

Stretta di mano Trump-Lavrov. Flynn deporrà sul Russiagate


Trump conferma relazioni "reciprocamente proficue”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov in conferenza stampa nell'ambasciata di Mosca a Washington dopo l'incontro con il presidente statunitense. Ribadito anche che il licenziamento del direttore dell'Fbi è un affare interno degli Usa e che il Cremlino non ha nulla a che fare con la vicenda. Massimiliano Menichetti:

Stati Uniti e Russia si avvicinano proprio mentre nel Nuovo Mondo non si placano i malumori per licenziamento del numero uno dell'Fbi, James Comey. Ieri il ministro degli Esteri russo Lavrov a Washington, dopo aver parlato, con Trump, per circa 40 minuti, ha ribadito che il presidente Usa ha confermato il suo interesse nel costruire relazioni “reciprocamente proficue”, positività confermata dalla Casa Bianca. Intanto sulla vicenda delle interferenze russe nelle presidenziali americane, il cosiddetto Russiagate che Lavrov ha bollato come mero caso interno Usa, la portavoce americana, Sarah Sanders, ha precisato che Trump vuole che l'Fbi continui le indagini e che “non c'e' alcuna prova di collusione tra la campagna presidenziale del magnate e Mosca”. Ieri intanto al Senato i democratici sono intervenuti sul licenziamento del numero uno dell'Fbi chiedendo che le indagini sul Russiagate siano affidate a un procuratore speciale, ottenendo però il muro dei repubblicani. In questo quadro il New York Times ha reso noto che James Comey giorni prima del licenziamento aveva chiesto fondi per portare avanti le indagini proprio sul Russiagate, mentre la Commissione Intelligence del Senato Usa ha emesso un mandato di comparizione nei confronti dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn, chiedendogli di produrre i documenti inerenti le indagini sulle presunte interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane.








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