2017-05-18 12:58:00

Centesimus Annus: dignità e bene comune al centro dell'economia


Non osservatori ma protagonisti che diano risposte concrete perché l’economia e il mercato nell’epoca attuale di sconvolgimenti globali siano sempre più a servizio della dignità umana. E’ quanto si propongono i circa 300 partecipanti al convegno apertosi oggi a Roma e giunti da 18 Paesi del mondo rispondendo alle richieste di Papa Francesco fatte alla Fondazione Centesimus Annus l’anno scorso. Il coordinatore del comitato scientifico, il prof. Giovanni Marseguerra, intervistato da Gabriella Ceraso:

“La nostra Fondazione fedelmente alla sua identità che, da un lato, è data dall’Enciclica Centesimus Annus che è l’Enciclica dell’impresa come comunità di persone e, dall’altro, l’insegnamento del Papa, cerca con i suoi convegni e nei vari chatter territoriali, sia in Italia sia all’estero, di proseguire affrontando le emergenze globali che in questo momento sconvolgono il mondo, vedendo però queste emergenze come momenti in cui si cerca di fare più integrazione, si cerca di introdurre un modello sociale in cui l’inclusione delle persone sia la norma. Noi abbiamo una società profondamente disintegrata, profondamente diseguale tra chi è dentro e chi è fuori. E quello che ci dice il Papa è di promuovere la partecipazione e la responsabilità. L’integrazione non è una cosa che viene da sola, viene se chi è dentro si prende la responsabilità di far partecipare chi è fuori”.

Partendo dall’orientamento della Dottrina sociale della Chiesa, tre sessioni di lavoro affronteranno altrettanti temi prioritari, vere "emergenze planetarie". Si incomincia dalle sfide poste dalla digitalizzazione al mondo del lavoro, non solo minaccia di disoccupazione ed esclusione, perché più dati, più servizi, più prodotti possono anche, dicono i convegnisti, "servire il bene comune" ed  essere "un’opportunità per imparare ed evolvere". Fondamentale in questo contesto, è l’educazione, spiega ancora Giovanni Marseguerra:

“La disoccupazione è un problema che colpisce la carne viva della nostra società, non è soltanto una questione di giovani o di anziani. E’ anche una questione di chi ha le competenze per riuscire a resistere a un cambiamento tecnologico sconvolgente e chi invece non le ha e viene espulso dal mondo del lavoro. Sotto questo profilo, cercare di dare una maggiore valorizzazione alla educazione, non solo alla formazione, durante tutta la vita lavorativa - perché ormai questo è quello che dobbiamo fare se vogliamo sperare di sopravvivere in un mondo che cambia così rapidamente - è sempre più cruciale e a latere ovviamente il ruolo della famiglia, come cruciale sempre in termini educativi, evidentemente”.

Ai convegnisti chiederemo nelle successive sessioni, spiega il presidente della Fondazione Domingo Sugranyes Bickel, anche proposte concrete per contrastare gli effetti di un’economia criminale, come il traffico degli esseri umani, e di contro per incentivare la solidarietà e la virtù civile. Interverranno in questo caso esponenti dell’Europol, del volontariato ed eminenti economisti. “Il tema è impegnativo e richiede coraggio e alleanze - spiega ancora il coordinatore del Comitato scientifico, il professor Giovanni Marseguerra - ma per dar seguito all’ideale di fraternità che tante volte il Papa ci raccomanda non abbiamo che questa via”:

“Assistiamo a contesti in cui l’uomo e la donna sono strumentalizzati e non ne viene valorizzata la dignità. Ognuno ha una sua dignità e credo che l’insegnamento da seguire con più attenzione della dottrina sociale è proprio questo della valorizzazione e della promozione della dignità umana in ogni circostanza”.








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