2017-05-22 13:30:00

22, maggio, Giornata mondiale della biodiversità


Si celebra oggi la Giornata mondiale della biodiversità, proclamata nel 2000 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per ricordare l’adozione della Convenzione sulla diversità biologica. “Ogni anno - scrive Papa Francesco nella Laudato si' - scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre”. La varietà degli esseri viventi che popolano la terra sta diminuendo: l’abbondanza di specie, ricordano le Nazioni Unite, è calata del 40% tra il 1970 e il 2000. La perdita di biodiversità, affermano gli scienziati, minaccia le risorse di cibo, medicine ed energia. Giorgio Saracino ne ha parlato con Andrea Masullo, direttore scientifico di Greenaccord:

R. – La biodiversità è la vera ricchezza della natura; è ciò che consente al nostro pianeta di funzionare, di poter funzionare e di costruire il futuro. È una grande garanzia. Possiamo considerare la biodiversità come il prodotto di miliardi di anni di evoluzione. Quindi è un patrimonio indispensabile per la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta, anche della specie umana che ne fa parte. Il nostro pianeta ha passato diverse estinzioni di massa in cui sembrava che la vita fosse quasi scomparsa, e si è ricreata. Oggi, purtroppo, ci troviamo in una prospettiva di una nuova estinzione di massa dovuta alle attività umane.

D. - Quali possono essere le conseguenze dell’estinzione di alcune specie animali e vegetali?

R. - Estinzione è un termine terrificante perché vuol dire scomparsa per sempre. Ogni specie, con un ruolo più o meno importante, fa parte di una catena; quindi l’estinzione di una specie comporta delle conseguenze su tutta la catena biologica del pianeta, anche le specie che al grande pubblico possono sembrare più insignificanti. Facciamo un esempio molto concreto: i cambiamenti climatici. Grande parte dell’afflusso di anidride carbonica che l‘uomo manda nell’atmosfera utilizzando i combustibili fossili, viene assorbito dagli oceani che si acidificano. In questo modo si distruggono quegli organismi essenziali che sono composti di materiale calcareo: i krill, la base della catena alimentare. Quindi in questo modo soffre tutta la catena alimentare marina.

D. - Il tema della biodiversità viene spesso sottovalutato dalla società e dagli individui…

R. - Certo, perché sembra una questione per appassionati di natura, mentre è veramente il fondamento della vita. La vera ricchezza del pianeta è la biodiversità, quella che consente all’evoluzione di continuare anche superando le grandi catastrofi. I mammiferi si sono evoluti quando sono scomparsi i rettili, quando è scomparso più del 70 percento delle specie viventi a causa di cataclismi naturali. Eppure grazie alla biodiversità esistente, a questi esserini insignificanti che erano i primi mammiferi, si è creato il mondo che oggi conosciamo. La cosa grave è che noi rapidamente stiamo provocando un’altra catastrofe di questo genere. Dobbiamo stare molto attenti perché il ritmo di estinzione sta accelerando paurosamente.

D. - Quindi forse si potrebbe fare qualcosa di più? Ricominciare dai piccoli gesti del quotidiano per vivere più in armonia con la natura anche a livello individuale?

R. - Certo, perché l’occupazione di tutti gli spazi biologici esistenti da parte della specie umana può essere anche cooperativa, mentre noi la stiamo vivendo in maniere distruttiva: occupiamo per prendere, depredare senza rispettare. Questo dipende dai nostri stili di vita, dal consumismo. Certamente una vita più sobria e più parca riduce questa pressione sugli ecosistemi e sulla biodiversità. La biodiversità è la vita: distruggerla è distruggere la vita.








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