2017-05-23 15:00:00

Vescovi Bolivia: legge su aborto è sconfitta per la società


Una sconfitta di tutta la società boliviana e un passo avanti per la cultura della morte. Così la Ceb, Conferenza Episcopale Boliviana, in una nota diffusa dal suo ufficio stampa, denuncia  l’approvazione, lo scorso venerdì 19 maggio in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, del controverso articolo 157 della Proposta di Legge del nuovo Codice Penale che di legalizza l’aborto, giustificandolo in caso di povertà, nel caso in cui la madre sia una studentessa, in  presenza di malformazioni fetali o quando la gravidanza sia conseguenza di stupro o incesto o coinvolga una bambina o un adolescente. Secondo i vescovi del paese latinoamericano la decisione della Commissione ignora le richieste di centinaia di migliaia di cittadini che negli ultimi mesi hanno manifestato il proprio dissenso con manifestazioni e lettere.

Una sconfitta per tutti
“Fedeli alla missione profetica della Chiesa – scrivono i presuli -  insistiamo sul fatto che un’eventuale approvazione di questa Proposta di legge rappresenta una sconfitta per tutti: questa decisione infatti mostra ai nostri figli un paese che non affronta i propri problemi rispettando e custodendo la vita e la dignità dei più vulnerabili come i bambini e le donne, ma preferisce risolvere tali sfide eliminando gli innocenti”. “E’ questo – si chiedono – il vivere bene che perseguono i nostri governanti?”.

Un male come l’aborto resta tale, anche se legalizzato
L’episcopato boliviano ricordando l’insegnamento della Chiesa Cattolica ribadisce il primato della coscienza sopra ogni legge ingiusta perché “un male resterà tale anche se legalizzato”. In quest’ottica, l’ultima parola è quella di ogni singola persona ed “è nostro obbligo morale – affermano i presuli – custodire e far prevalere il diritto all’obiezione di coscienza”. 

Custodire l’obiezione di coscienza
Il comunicato della Ceb infine esorta i fedeli e tutte le persone di buona volontà a perseverare nella preghiera personale e comunitaria al Dio della Vita, perché questa legge non sia approvata e perché tutti possano continuare a vivere secondo la propria coscienza. (A cura di Paolo Ondarza)








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