2017-05-26 12:10:00

Papa alle Piccole Missionarie della Carità: non abbiate frontiere


"Siate missionarie senza frontiere”,” libere”, “creative” e “docili allo Spirito Santo”, con nel cuore la “gioia dell’evangelizzazione”. E’ l’esortazione che il Papa ha rivolto oggi alla Piccole Suore Missionarie della Carità, l’Istituto fondato da Don Orione, ricevute in udienza in coincidenza con il loro dodicesimo Capitolo generale. Un’occasione quella odierna per Francesco per ribadire cosa è richiesto ad un missionario e proporre alle religiose,come esempio, l'icona della Visitazione. Il servizio di Gabriella Ceraso:

A “nome della Chiesa” e di tanti “poveri e malati fisici e psichici, vi ringrazio per il vostro lavoro". Sono le prime parole che Francesco rivolge alle suore accogliendole nell’Aula del Concistoro, ricordando le scuole, le case per anziani, gli oratori e i piccoli Cottolengo in cui lavorano, con una duplice vocazione: ”evangelizzare” e “servire”.

Siate missionarie senza frontiere con nel cuore la gioia di Cristo
Da qui il suo primo invito:

“Siate missionarie senza frontiere. A tutti, ma specialmente ai poveri, nei quali siete chiamate a riconoscere la carne di Cristo, portate la gioia del Vangelo che è Gesù stesso. A tutti mostrate la bellezza dell’amore di Dio che si manifesta nel volto misericordioso di Cristo. Con questa bellezza riempite il cuore di quanti incontrate. La vicinanza, l’incontro, il dialogo e l’accompagnamento siano il vostro metodo missionario. E non lasciatevi rubare la gioia dell’evangelizzazione”.

Missionarie con lo sguardo del Buon Pastore, che non giudica 
Missione e servizio ai poveri, prosegue il Papa, vi “aiutano a superare i rischi dell’autoreferenzialità”, vi fanno assumere” la dinamica del dono”, dell’uscire da voi stesse: discepole di Gesù, proiettate “all’incontro con il Maestro” e con la ”cultura in cui vivete”. Quindi il Papa approfondisce i lineamenti del missionario:

”Al missionario è richiesto di essere una persona audace e creativa. Non vale il comodo criterio del ‘si è fatto sempre così’... non vale. Ripensate gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi della vostra missione (cfr EG, 33). Stiamo vivendo un tempo in cui è necessario ripensare tutto alla luce di ciò che ci chiede lo Spirito. Questo esige uno sguardo speciale sui destinatari della missione e sulla realtà stessa: lo sguardo di Gesù, che è lo sguardo del Buon Pastore”.

E’ uno sguardo che “non giudica”, ma è di “vicinanza”, di “fede profonda”, di rispetto e di compassione, uno sguardo che vi “renderà”, spiega il Papa, "coraggiose e creative" alla ricerca di "strade nuove per far arrivare a tutti la Buona Notizia che è Cristo".

Il missionario è libero da comodità, accidia e mondanità
Al missionario è richiesto anche di essere una “persona libera”, "non mi stancherò mai di ripeterlo", sono le parole del Papa:

“Il missionario non può mettersi in cammino con il cuore pieno di cose (comodità), con il cuore vuoto (accidia) o in cerca di cose estranee alla gloria di Dio (mondanità). Il missionario è una persona libera da tutte queste zavorre e catene; una persona che vive senza nulla di proprio, solo per il Signore e il suo Vangelo; una persona che vive in un cammino costante di conversione personale e lavora senza sosta alla conversione pastorale”.

Missionario è anche una persona “abitata dallo Spirito Santo”, osserva il Papa, “siate anche voi”, è il suo invito, “in questo senso, docili, lasciandovi guidare, condurre e sospingere dallo Spirito”.

Perfette nella misericordia annunciate il perdono del Padre
E come missionarie, aggiunge ancora Francesco, con una “spiritualità fondata totalmente su Cristo”, siate "perfette nella misericordia":

“Il vostro carisma di serve dei poveri vi chiede di esercitare la profezia della misericordia, cioè di essere persone centrate in Dio e nei crocifissi di questo mondo. Lasciatevi provocare dal grido di aiuto di tante situazioni di dolore e di sofferenza. Come profeti della misericordia annunciate il perdono e l’abbraccio del Padre, fonte di gioia, di serenità e di pace (cfr Misericordiae Vultus, 2)”.

La famiglia di Don Orione sia unita e collaborativa
"Nessuno nella Chiesa cammina in solitaria", ricorda ancora il Papa; quindi, congedandosi, invita la famiglia di Don Orione ad essere unita e collaborativa e alle Piccole Suore Missionarie della Carità propone, come esempio di missione e servizio, “l’icona della Visitazione”: come Maria in cammino, piene di gioia, torna a chiedere il Papa, "annunciate a uomini e donne di oggi che Dio è amore e può colmare di significato il cuore di chi lo cerca e si lascia incontrare da Lui”.








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