2017-05-30 13:42:00

Legge elettorale, prosegue il confronto sul modello tedesco


Ore decisive per la legge elettorale. Si va verso un modello di tipo tedesco, ma in queste ore i partiti stanno discutendo quale sbarramento mettere per i partiti minori e quali correttivi apportare per una maggiore governabilità. Alessandro Guarasci:

Al momento non c’è un testo preciso. Ma il sistema tedesco applicato in Italia prevederebbe per la Camera il 50% dei seggi assegnati in collegi uninominali e l’altro 50% in collegi plurinominali. L’impostazione è fortemente proporzionale. Garantirà la governabilità? Il costituzionalista Stefano Ceccanti:

“Il referendum del 4 dicembre ha confermato due Camere che danno tutte e due la fiducia al governo, tra l’altro con due elettorati diversi. Nessun sistema può migliorare le condizioni di governabilità; si possono solo turare alcune falle, ma è bene non farci illusioni. Questo non è un argomento per non cambiare la legge elettorale perché va comunque migliorata, ma ciò che si può ottenere sono cose molto limitate”.

Il nodo sta anche nello sbarramento, che addirittura Berlusconi vorrebbe all’8%. E poi, serve un premio di maggioranzaMarco Olivetti, professore di Diritto Pubblico alla Lumsa:

“Il rischio è che si snaturi la logica del sistema tedesco, se si vuole prendere a ragionare su quel modello ci sono alcune scelte che possono essere fatte, anzi che dovrebbero essere fatte. Ad esempio, un voto oppure due? Però, l’impianto dovrebbe rimanere quello di un sistema proporzionale con elezioni di una parte dei deputati nei collegi uninominali e con uno sbarramento intorno al 5%, altrimenti parliamo di altre cose che ci portano in direzione o del Mattarellum oppure di altri sistemi”.

Andare al voto a settembre, nel caso di una nuova legge elettorale, per molti esporrebbe il aese al rischio di esercizio provvisorio. L’opinione di Ceccanti:

“Se noi facciamo la legge elettorale ora, creiamo un sistema di incentivi nuovo per le forze politiche che rimescola il quadro. Alcuni di quelli che nella maggioranza pensano di dover raggiungere uno sbarramento si mettono a sabotare il governo; alcuni si fondono ed hanno collocazione e rapporto fiduciario diverso. Per esempio per tentare il 5% i fuoriusciti dal Pd si metteranno insieme con i gruppi che sono all’opposizione del governo. Quindi dal momento in cui si fa la legge elettorale, la maggioranza politica che sostiene il governo non c’è più e all’esercizio provvisorio si corre il rischio di andarci se non si vota prima”.

In realtà un sistema già collaudato l’Italia lo avrebbe, è il Matterallum: 75% uninominale, 25% proporzionale. Sentiamo Olivetti:

“Certo, quella era una scelta di tipo diverso, ma c’è da chiedersi se ci siano le condizioni in questo momento per il ritorno al Mattarellum, che pure avrebbe potuto essere una buona scelta qualche anno fa e che soprattutto non avrebbe mai dovuto essere stato abrogato nel 2005. Questo è un grande errore della nostra politica recente”.








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