2017-06-05 14:38:00

Mattarella: l'insegnamento di don Milani alla base della scuola moderna


“Imparare ad imparare”. Era questo il motto di don Lorenzo Milani verso i suoi ragazzi per sottolineare l’importanza dell’istruzione. E proprio al priore fondatore della scuola di Barbiana, in occasione del cinquantesimo dalla sua scomparsa, questa mattina a Roma al Ministero dell’Istruzione è stato dedicato un convegno sul tema “Don Milani Insegnare a tutti”. Ascoltiamo il servizio di Marina Tomarro:

“Il metodo di don Milani, incompreso e talvolta osteggiato, ha precorso il concetto di comunità educativa, oggi alla base della scuola moderna. Ma egli ha anche posto la questione dell’uguaglianza tra cittadini e le rimozione delle barriere tra loro. Per gli studenti la figura di don Milani, contribuisce alla crescita della coscienza civile delle nuove generazioni”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha voluto salutare con un telegramma, i partecipanti all’incontro dedicato a don Lorenzo Milani, priore della Scuola di Barbiana. Una scuola speciale, dedicata soprattutto ai più poveri per istruirli e non farli rimanere indietro nella società ma renderli cittadini consapevoli e attivi nella vita sociale. E dal 1956 al 1968 anno in cui la scuola chiuse, furono centinaia i ragazzi che frequentarono quelle aule. Come racconta un ex allievo, Aldo Bozzolini:

R - Io sono nato a Padulivo, un gruppo di case della parrocchia di Barbiana. Prima di conoscere personalmente il priore, a casa mia per prima cosa arrivò quest’alone che il priore si portava dietro. I miei zii e mio padre dicevano che da Calenzano praticamente lo avevano mandato via, però faceva una scuola serale. Dicevano: ‘Speriamo la faccia anche a noi’. E così praticamente  fece: cioè la prima scuola impostata a Barbiana fu la scuola serale ai giovanotti per far prendere loro la patente del motorino. E il priore iniziò a fare questa scuola. Io lo conobbi circa una decina di giorni dopo quando venne a farci lezione di religione. Sinceramente tante cose del priore le ho riscoperte dopo, una volta che avevo famiglia, moglie e figlie. Però io ho conosciuto questo priore contento, gioioso e sempre disponibile.

Ma l’insegnamento sull’importanza dell’istruzione di Don Milani ha viaggiato attraverso il tempo ed ancora oggi è un esempio per le nuove generazioni, come raccontano due giovani studenti delle scuole superiori, Alessio e Fabiola:

(Alessio) "Oltre a formarci per il contesto lavorativo sia nel nostro Paese ma anche all’estero, ci può aiutare a crescere interiormente, a conoscere anche la politica, ad avere un ruolo importante all’interno della storia come hanno avuto molti elementi del passato che noi stessi abbiamo studiato".

(Fabiola) "È molto importante considerare ogni persona, ogni alunno: in questo caso è sullo stesso livello, perché nessuno deve essere lasciato indietro. Come dice lui, nessuno deve esser bocciato o rimanere indietro rispetto agli altri, perché tutti siamo sullo stesso piano”.

Quando don Milani fondò la sua scuola c’erano livelli di dispersione scolastica altissimi, che arrivavano fino al 90% della popolazione. Oggi la situazione non è così drammatica, ma  c’è ancora un 14% dei ragazzi che abbandona la scuola. A questo proposito il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha detto che "c’è un altro investimento che dobbiamo fare in un modo molto più forte: è esattamente il recupero della dispersione scolastica". "Noi - ha proseguito - abbiamo un tema che riguarda il passaggio dalla scuola dell’obbligo alla fase successiva dell’istruzione. Penso che anche questa sia la scelta che il nostro ministero e le nostre scelte politiche devono assolutamente continuare ad operare".








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