2017-06-08 13:55:00

Confcommercio: no a un aumento delle tasse, aiutare le famiglie


Un possibile aumento dell’Iva andrebbe a pesare su tutte le famiglie, soprattutto le più povere. Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli delinea questo scenario durante l’assemblea dell’organizzazione. Ma il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, assicura che non ci sarà un aumento delle tasse. Il servizio di Alessandro Guarasci:

Un paese che ancora viaggia a due velocità. Al Sud dove permangono forti sacche di povertà Pil e consumi rimangono indietro, anche se il Mezzogiorno si conferma un’area dalle potenzialità inespresse. Il Prodotto interno Lordo sta risalendo, eppure, dice il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, “senza i gravi difetti strutturali che frenano il sistema produttivo, oggi si potrebbe sperare in un traguardo al 2% del Pil per l'anno in corso". Ecco perché le tasse non devono aumentare, sottolinea Sangalli:

“Convinti come siamo che con l’aumento dell’Iva scenderebbe il grande inverno dei consumi su tutto il Paese. Convinti come siamo che aumentare l’Iva significherebbe far crescere il già insostenibile peso fiscale su famiglie e imprese”.

Nel suo messaggio il presidente della Repubblica, Mattarella dice come "la fiducia di famiglie e imprese deve essere sostenuta, in un quadro di appropriate politiche europee da adeguati investimenti" e anche dal "perseguimento delle riforme, a partire da quella fiscale”. L’Europa non può essere abbandonata, sottolinea Sangalli:

“Oggi è una scelta di senso, in un mondo connesso e pure contraddittorio. Scegliere l’Europa oggi significa scegliere la pace in un contesto di ‘guerra a pezzi’, come dice Papa Francesco”.

Sangalli poi chiede una legge elettorale che garantisca governabilità e in qualche modo un nuovo patto sociale per rilanciare il Paese:

“Chiamare in causa i corpi sociali; lavorare insieme significa attivare la loro funzione generativa, cioè andare oltre la propria esperienza personale e professionale per privilegiare le scelte orientate al futuro collettivo”.

Dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda arriva un netto no all’aumento dell’Iva, ma anche a ogni forma di assistenzialismo:

“Il ruolo sociale dell’impresa è quello di creare sviluppo e occupazione e non esiste nei Paesi di mercato un’alternativa diversa. Non esiste quando sentiamo parlare dell’idea che si possa inventare un reddito che è attribuito indipendentemente da lavoro, e che creerebbe ulteriori carichi fiscali per le imprese. Non esiste quando si pensa che ogni azienda che va in crisi in Italia debba essere nazionalizzata. Perché la nazionalizzazione vuol dire, molto banalmente, il fatto che voi, io e anche i pensionati, i lavoratori stessi, pagano una disefficienza del mercato”.








All the contents on this site are copyrighted ©.