2017-06-11 12:27:00

Il Papa incoraggia i pellegrini della marcia Macerata-Loreto


Papa Francesco ieri sera è intervenuto telefonicamente prima della partenza della marcia Macerata – Loreto giunta alla 39.ma edizione. La voce del Pontefice è risuonata all’interno dello stadio “Helvia Recina” di Macerata dopo l’ingresso della Fiaccola della pace, benedetta dallo stesso Francesco all’udienza generale di mercoledì scorso. Il servizio di Benedetta Capelli:

“Buona sera a tutti..”

E’ grande l’entusiasmo delle oltre ventimila persone radunate nello stadio di Macerata appena Papa Francesco prende la parola e saluta i pellegrini che ormai da 39 anni compiono il pellegrinaggio notturno fino alla Santa Casa di Loreto. Una telefonata che è giunta all’arrivo della “Fiaccola della pace”, benedetta mercoledì scorso in Piazza San Pietro, e prima della messa celebrata dal cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Il percorso fino a Loreto è di quasi 30 km tra le colline marchigiane, è un segno di devozione a Maria, quest’anno scandito dalla domanda che Gesù fa a Pietro dopo essere stato rinnegato: “Mi ami tu?”

“E’ una frase a due sensi, come le strade: a due sensi. Io posso chiedere a Gesù: mi ami tu? E Gesù chiede a me: mi ami tu? Io auguro che questa sera nel cammino, nel pellegrinaggio, ognuno di voi senta la voce di Gesù: mi ami tu? E pensi e risponda a Gesù. E poi domandagli a Gesù: Gesù, mi ami tu? E senta quello che Gesù dice al cuore”.

Un compito e un’ispirazione per i fedeli che alla Vergine affidano le loro preoccupazioni, soprattutto i tanti pellegrini provenienti dalle zone terremotate.

“Un abbraccio grande, un abbraccio grande! Vi auguro un buon pellegrinaggio, ma con questa frase a doppio senso: Gesù a me: mi ami tu? E io a Gesù: mi ami tu? Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca”.

Nell’omelia della messa, il cardinale Farrell aveva spiegato il senso del pellegrinaggio ovvero la scoperta che nonostante i tradimenti, più o meno grandi, Gesù non rifiuta la sua amicizia.  Parlando della vicinanza silenziosa che si sperimenta nel cammino, il porporato ha parlato di “una medicina spirituale" che passo dopo passo, ora dopo ora, farà riemergere la certezza che la vita è comunque buona, "una certezza che deriva dalla presenza viva di Dio che crea comunione”. 








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