2017-06-12 13:43:00

Regno Unito: oggi il confronto di Theresa May con il suo partito


Nel Regno Unito, la premier Theresa May appare sempre piu' in difficolta’ nella costruzione di un governo di minoranza conservatore e ad aggravare le cose anche un sondaggio secondo cui molti dei britannici vorrebbero le sue dimissioni. Nel tardo pomeriggio l’incontro con il suo gruppo parlamentare non compatto nel sostenerla. E’ stato intanto rinviato proprio in seguito a queste difficoltà, il Queen's Speech, il discorso alle Camere britanniche con cui la regina inaugura ogni sessione parlamentare e legge il programma del governo per l'anno successivo. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Dopo il deludente esito del voto, la settimana scorsa, che le ha fatto perdere la maggioranza assoluta, per Theresa May la strada è tutta in salita a partire dall’odierno confronto con il suo partito. Matteo Pizzigallo, ordinario di Relazioni internazionali all’Università di Napoli Federico II:

“Il ministro degli esteri, ex sindaco Boris Johnson, che viene indicato da molti come il suo successore, ha twittato dicendo: 'Appoggio Theresa May, andiamo avanti a lavorare'. Però come adesso ci insegnano le riunioni collettive in cui i parlamentari si trovano a confronto, bisognerà vedere come reagirà il gruppo”.

Chi invece si dice pronto a prendere il posto di Theresa May è il laburista Jeremy Corbyn: “Non siamo fuori gioco, potrei ancora diventare premier", afferma ancora oggi. Ma è plausibile che sia lui a raccogliere la sfida e sarebbe comunque un governo di minoranza? Ancora Matteo Pizzigallo:

“Quello che noi non sappiamo è se Corbyn ritiene di poter organizzare un governo in questo parlamento oppure di rilanciare la sfida. Come andrà, non lo sappiamo e vedremo chi gli potrà dare i voti che gli mancano”.

La formazione del nuovo esecutivo la May comunque l’ha già annunciata ed è in sostanza un rimpasto tranne per il nuovo ministro del Lavoro e per il segretario di Stato una sorta di nuovo sottosegretariato alla Presidenza. E’ domani però l’incontro cruciale. A Downing Street è attesa la leader della destra unionista nordirlandese, Arlene Foster, che si è già detta pronta ad agire nell'interesse nazionale. Su quali punti è possibile un accordo?:

“Non credo che si tratterà di posizioni collegate alla gestione del governo ma alle linee direttrici generali. Quindi bisognerà vedere se loro mantengono il punto e sono disposti a considerare come bene del Paese il rafforzamento del governo conservatore che porta alla Brexit”.

L’accordo comunque ancora di fatto non c’è: la trattativa potrebbe basarsi anche su un appoggio solo esterno per esempio su Brexit e terrorismo. Ma sarebbe in grado anche in questo caso la May di andare avanti?:

“Sì, ogni giorno però deve misurarsi il consenso in parlamento e lei sa quanto è difficile non solo in Inghilterra ma anche nel nostro Paese avere una maggioranza appesa al filo”.








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