Difesa dell’ambiente, lotta al cambiamento climatico, accoglienza dei migranti. Sono i temi che il ministro canadese per l’Ambiente, Catherine McKenna, ha affrontato in questi giorni in Vaticano, incontrando l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi e padre Michael Czerny e intervenendo alla Caritas Internationalis proprio sul tema dei migranti e dei rifugiati. Prima di partecipare stamani all’udienza generale con Papa Francesco, il ministro Catherine McKenna ha concesso un’intervista in esclusiva alla nostra emittente, al microfono di Alessandro Gisotti:
R. – It’s been really incredible to see the Vatican and the Pope’s leadership on
…
E’ per me un’esperienza incredibile vedere la guida del Papa e del Vaticano
su temi importanti per i canadesi come l’ambiente e il cambiamento climatico,
ma anche su argomenti legati ai migranti e ai rifugiati e agli obiettivi dello sviluppo
sostenibile. Penso che il risultato di questa mia visita sarà l’opportunità per noi
di lavorare in maniera più stretta con il Vaticano in ambiti che per il nostro governo
sono molto importanti.
D.- Il governo del premier canadese Trudeau è molto impegnato sui temi dell’ambiente. Quanto è importante l’impegno della Chiesa e di Papa Francesco, secondo lei, in favore dell’ambiente e sul tema del cambiamento climatico?
R. – Well, I think the leadership of the Pope has been extraordinary on the …
Penso che la guida del Papa sia straordinaria per quanto riguarda la tutela
dell’ambiente e il cambiamento climatico. Credo che questo sia molto importante:
infatti, noi abbiamo parlato con il maggior numero di persone possibile sulle sfide
che stiamo affrontando. Abbiamo un unico pianeta ed è necessario che lavoriamo insieme.
E credo che il Papa abbia l’opportunità unica di coinvolgere i cattolici nel
mondo perché agiscano su questo. Sono convinta del fatto che ogni singolo gesto compiuto
anche dal singolo abbia un impatto sul pianeta: e su questo dobbiamo riflettere
approfonditamente. Un altro impegno dev’essere quello del sostegno ai poveri: i poveri
che vivono nei Paesi meno sviluppati già subiscono gli effetti del cambiamento climatico
…
D.- Papa Francesco ha proprio più volte affermato che curare l’ambiente vuol dire anche prendersi cura dei poveri. C’è, per il Papa, un legame tra degrado ambientale e povertà. Cosa ne pensa?
R. – I can’t agree more … it’s actually really and unfortunately the people that
are …
Non potrei essere più d’accordo … purtroppo sono proprio le persone meno capaci
di tutelarsi quelle maggiormente colpite dall’impatto di alluvioni, incendi boschivi,
siccità e anche dallo scioglimento dell’Artico, per quanto riguarda il Canada:
sono spesso persone che vivono in povertà. Abbiamo visto in Canada in che misura il
cambiamento climatico impatti sulle nostre popolazioni indigene, soprattutto al Nord.
Va ricordato anche che l’azione per il cambiamento climatico implica anche
una buona politica sociale perché è necessario aiutare le persone in modo
che possano meglio affrontare le conseguenze del cambiamento climatico.
D. – Pochi giorni fa lei era a Bologna per il G7 sull’ambiente. Dopo l’annuncio del presidente americano Trump di uscire dall’accordo di Parigi quali sono ora le prospettive sull’impegno per affrontare il cambiamento climatico?
R. – In spite of the position of the US Administration, which was extraordinarily
…
Nonostante la posizione dell’amministrazione statunitense, che è stata straordinariamente
inopportuna, tutti gli altri sono impegnati; mi sono molto rincuorata quando
ho visto non solo gli altri Paesi membri del G7 impegnati nell’azione per contrastare
il cambiamento climatico, ma anche che ci sono Stati degli Stati Uniti, città e imprese
e persone nel mondo che affermano che questa sia la nostra unica occasione. Io ho
tre figli e la domanda è: che futuro vogliamo per loro?
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