Tra quattro giorni la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo dirà se Charlie Gard potrà continuare a vivere. E’ la speranza nella vita che guida Connie Yates e Chris Gard i genitori del piccolo Charlie: il bimbo, nato a Londra il 4 agosto di un anno fa colpito da una rarissima quanto letale malattia genetica, la sindrome di deperimento mitocondriale.
Per i medici è accanimento terapeutico
Il piccolo è curato in una delle strutture più all’avanguardia d’Europa il Great Ormond
Street Hospital di Londra, però i medici, ad un certo punto, emettono una diagnosi
senza speranza e annunciano ai genitori che saranno staccate le macchine che tengono
in vita loro figlio. Per i curanti è ormai accanimento terapeutico.
I genitori di Charlie non si arrendono
Connie e Chris non si arrendono e prendono contatto con una struttura statunitense
che sta sperimentando una terapia, non ci sono certezze, ma questo gli basta. Il costo
di tutta l’operazione, del tentativo, è di oltre 1,3 milioni di sterline. I due avviano
una raccolta
fondi su tutte le piattaforme digitali e non solo. In migliaia li aiutano, raggiungono
e superano il traguardo.
Connie e Chris non possono portare via il figlio
Hanno i soldi, ma la magistratura britannica gli toglie la patria potestà ed impedisce
che il piccolo sia portato via dall’ospedale. Per i medici del Great Ormond Street
Hospital il tentativo oltre oceano è accanimento terapeutico al pari delle macchine
che lo tengono in vita. I giudici condividono.
La lotta dei ricorsi
I due genitori lottano contro il tempo e le leggi, percorrono tutti i gradi di giudizio,
fino alla Corte Suprema, ma la risposta è la stessa: accanimento terapeutico, le macchine
vanno staccate e Charlie resta a Londra.
L'attesa di Strasburgo
Connie e Chris, allora, portano il caso, quello della vita del proprio figlio, davanti
alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Tra quattro giorni si saprà
se Charlie avrà una possibilità.
All the contents on this site are copyrighted ©. |