2017-06-20 13:16:00

Dal Covolo: 20 giovani rifugiati accolti nell'Ateneo del Papa


La Pontificia Università Lateranense risponde all’appello di Papa Francesco ed apre le porte a venti ragazzi rifugiati. Per il secondo anno, infatti, è stato rinnovato il protocollo d’intesa con il Viminale, che consentirà a questi giovani provenienti dalle aree più critiche del pianeta, di studiare presso l’Ateneo Pontificio. Il progetto vuole promuovere i diritti di coloro che dai Paesi poveri giungono in Occidente in cerca di pace e sicurezza. Ascoltiamo il vescovo Enrico Dal Covolo, rettore della Pontificia Università Lateranense, al microfono di Davide Dionisi:

R. – L'Università del Papa apre la porta ai rifugiati, e diciamo che ci apriamo in maniera più evidente, in maniera più palese, a quell’istanza di dialogo interreligioso e interculturale, che è caratteristico di questa Università: è una tradizione della Lateranense ma l’iniziativa ha una sua novità e un suo rilievo sia sul versante della Santa Sede sia sul versante della Repubblica italiana.

D. – Come verranno selezionati i 20 rifugiati?

R. – Esiste una Commissione mista in cui ci sono rappresentanti sia del Ministero, sia della nostra Università. La Commissione deve valutare ovviamente l’idoneità. Infatti, molte volte questi giovani non sono in possesso dei titoli cartacei perché sono dovuti fuggire di gran fretta. Allora è necessario provvedere in maniera un po’ flessibile, che però dall’altra parte garantisca comunque il livello di preparazione per poterli inserire e integrare nel modo migliore.

D. – Sappiamo che anche i mezzi di comunicazione propri della Pontificia Università Lateranense si stanno occupando da tempo degli immigrati, di quelle periferie tanto care al Papa, anche attraverso le pubblicazioni e attraverso la “Lateran Tv” …

R. – Certo! Questi temi di cui stiamo parlando sono certamente al centro della nostra comunicazione, perché noi riteniamo che la missione dell’Università sia proprio quella di corrispondere – sul versante accademico, che è il nostro – alle richieste e alle istanze del Santo Padre.

D. – La Pontificia Università Lateranense anche il prossimo anno, dopo questa esperienza, secondo lei, può esportare questo progetto e diventare modello anche per quanto riguarda gli Atenei statali, ovviamente laici?

R. – Noi ci auguriamo davvero che sia così. E in effetti, qualche esperienza presso Atenei statali mi risulta che esista. Invece, per quanto riguarda le Università Pontificie, faremo oggetto di riflessione questo tema e questa iniziativa, nella prossima riunione che avremo nella Conferenza dei rettori delle Università Pontificie romane.








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