2017-06-21 11:02:00

Artisti italiani in favore dei bimbi della Siria: con noi, Anna Foglietta


Sono stati presentati a Roma attività e progetti ispirati all’idea che "Every child is my child", ossia che ogni bambino è un nostro bambino. Si tratta di iniziative nate grazie all’entusiasmo e alla responsabilità di un vastissimo gruppo di artisti italiani per portare aiuto e solidarietà all’infanzia che in Siria soffre per una guerra assurda e spietata. Il servizio di Luca Pellegrini:

Se la diplomazia arranca e la politica si dimostra indifferente, sono questa volta gli artisti dello spettacolo italiani a lanciare la loro indignazione e farsi carico di alcune iniziative. E’ stata, infatti, presentata a Roma “Every child is my child” da un nutrito gruppo di volti assai noti del cinema e della musica, accomunati tutti da una idea divenuta missione: ribellarsi all’indifferenza per la guerra in Siria, aiutare le bambine e i bambini che sono le vittime più esposte di ogni conflitto. L’attrice Anna Foglietta è stata la promotrice di questa bellissima iniziativa, che sta muovendo i primi passi. Ci racconta quando e perché è nata:

“‘Every child is my child’ nasce in seguito ai bombardamenti della mattina del 4 aprile in Siria, con l’utilizzo di armi chimiche a scapito della popolazione civile siriana. Diciamo che quelle immagini sono riuscite a sconvolgere e a toccare anche gli animi più scettici e più freddi. Io mi sono sentita per l’ennesima volta impotente e non potevo più sopportare tutto questo, senza almeno provare, tentare di fare qualcosa. Mi sono in un certo senso sentita responsabile anche di quelle vite umane: perché io sono madre di tre figli; e mi sono detta: incominciamo ad alzare la testa e a fare sentire quantomeno la nostra indignazione. Magari non servirà a niente, magari rischieremo anche di essere dei semplici privilegiati che si svegliano un mattino e vogliono fare i benefattori: non mi interessa. Io voglio comunque accendere un faro almeno per sensibilizzare le persone su una tematica che secondo me è troppo urgente. Per cui, insieme a tutti i miei meravigliosi colleghi che hanno avuto voglia di seguirmi in questo viaggio, ci siamo innanzitutto mobilitati in una sorta di flash-mob sui nostri profili social, nel quale gridavamo il nostro ‘basta’ contro la guerra in Siria. E poi abbiamo deciso di diventare più fattivi e ci siamo riuniti sotto una sorta di pensiero: siamo tutti uniti in questo pensiero che ogni bambino è anche il mio bambino, dev’essere il bambino di tutti e quindi va protetto”.

Il primo evento in calendario è fissato per il 5 agosto nel meraviglioso Parco Archeologico di Vulci, in provincia di Viterbo, con un incredibile insieme di artisti, attori, musicisti, cantanti, scirttori e comici che attenderà il pubblico per una festa, soprattutto indirizzata ai bambini. Mentre a Natale la casa editrice Salani pubblicherà una raccolta di storie vere e magiche incentrate sul tema della felicità e della preziosa spensieratezza nella prima parte della vita, con autori tanti di questi artisti dello spettacolo. Quale sarà la destinazione dei fondi raccolti?

“Tutto il raccolto - questo è importante dirlo - sarà devoluto in favore di una piccola associazione che si chiama ‘Insieme si può fare’, che opera proprio al confine tra la Siria e la Turchia, a Reyhanli. Con il raccolto permetteremo la riapertura di una scuola e quindi daremo istruzione a tanti bambini rifugiati al confine con la Turchia - bambini delle scuole elementari - dove ci sarà anche il supporto di psicologi, l’utilizzo di strumenti per l’educazione fisica… Insomma, daremo a questi bambini l’opportunità di una vita normale e la possibilità di portare cibo alle famiglie, perché purtroppo molti di loro non mandano i piccoli a scuola: prima di tutto, perché non ci sono le scuole e poi perché comunque i bambini sono braccia-lavoro e quindi sono più 'utili' per chiedere l’elemosina o per andare nei campi a raccogliere i pomodori. Invece noi così diamo ai genitori l’opportunità di mandarli a scuola perché i bambini due-tre volte alla settimana torneranno a casa con un po’ di pane, con un po’ di riso… Ci siamo dunque inventati un progetto, insieme a Lorenzo Locati, che è il presidente di questa associazione, per far tornare il sorriso a tanti bambini siriani”.








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