2017-06-23 12:59:00

Siccità in Italia: un milione di euro i danni per l'agricoltura


Italia nella morsa della siccità. Il governo ha decretato lo stato d’emergenza per le province di Parma e Piacenza dove si concentra la produzione di eccellenze del Belpaese come i salumi e un quarto del pomodoro raccolto in Italia. Altre regioni come Sardegna, Veneto e Piemonte sono in difficoltà. Ce ne parla Benedetta Capelli:

Siccità e conseguente crisi idrica stanno interessando gran parte dell’Italia. Di ieri la dichiarazione dello stato di emergenza nelle province di Parma e Piacenza e lo stanziamento di 8 milioni e 650 mila euro. Anche Veneto e Sardegna vivono un momento di difficoltà, l’isola sta registrando l’anno più siccitoso dall’inizio delle osservazioni nel 1922. Anche a Roma, la sindaca Virginia Raggi ha emesso un'ordinanza che stabilisce di limitare l'uso dell'acqua per annaffiare orti e giardini, riempire piscine, lavare auto. Sandro Nanni dell’Arpae Emilia Romagna fa il punto della situazione:

R. – Siamo in un’allerta di tipo arancione per le temperature elevate che stiamo riscontrando in questi giorni e che avremo fino a sabato, e anche per quello che viene chiamato il “disagio bio-climatico”: quindi nelle aree urbane della nostra regione e nelle pianure da Piacenza fino a Ferrara abbiamo condizioni di disagio moderato. La situazione è veramente di stress, di assenza di contenuto di acqua nei terreni: i terreni sono secchi e quindi c’è una situazione che per quanto riguarda, in questo momento, le colture, in pianura, e gli animali soprattutto le vacche da latte nella zona della montagna e della collina piacentina e parmense, c’è assoluta carenza di acqua.

D. – Quali sono i suggerimenti e le indicazioni che l’Arpae vuole dare?

R. – Quella della razionalizzazione dell’uso dell’acqua. Forse verranno emessi anche dei provvedimenti comunali di divieto di utilizzo dell’acqua che possa essere per l’irrigazione di campi di calcio – per esempio – o di campi da tennis … che non sia strettamente legato a un uso irriguo per le colture e soprattutto anche per l’idropotabile per la popolazione, perché la situazione potrebbe già scarseggiare anche per la popolazione e si potrebbe avere necessità di rifornimenti fatti poi con le autobotti. Anche l’acqua nelle falde sotterranee, nelle province di Parma e Piacenza, che stiamo monitorando è a livelli veramente bassi per questo periodo di inizio estate. I valori minimi che stiamo monitorando dal 2000 non erano mai stati così bassi nelle falde sotterranee, quindi c’è carenza di acqua già anche in profondità …

E’ la Coldiretti a lanciare l’allarme per quanto riguarda la produzione delle eccellenze italiane. La Toscana, ad esempio, nella piana del Grossetano è andato perso oltre il 50% del raccolto di grano e sono a forte rischio i pomodori, ma anche i foraggi, la vite e l'ulivo. Grandi rischi soprattutto in Emilia Romagna come sottolinea Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti:

R. – C’è una situazione davvero ormai complicata nelle province di Parma e Piacenza, dove a rischio c’è un patrimonio di 650mila bovini; oltre un milione e mezzo di maiali; le coltivazioni e i foraggi a loro destinati, ma anche uno dei più importanti distretti del pomodoro italiano: in quelle province si produce un quarto del pomodoro italiano. Quindi è una situazione complicata, che si aggiunge a danni già stimati e calcolati sull’agricoltura italiana di almeno un miliardo di euro.

D. – Ma quali sono gli interventi necessari in questo particolare momento per arginare i danni?

R. – Qui quello che è importante è lavorare sulla prevenzione. In questo momento, finché non inizierà a piovere, l’unica cosa che dobbiamo fare è gestire al meglio l’acqua ancora disponibile, dando la priorità massima all’uso umano e agricolo, che sono gli usi in questo momento più importanti. Poi bisogna fare un ragionamento serio di investimento strutturale sul tema, perché dobbiamo recuperare le ex cave e le aree di laminazione dei fiumi: in questi momenti dell’anno devono, infatti, poter diventare luoghi di conservazione dell’acqua che ci consentono di avere più acqua a disposizione. Oggi siamo a un livello di acqua del Po che lo scorso anno avevamo nel mese di agosto. Questo ci dà il segnale di quanto è critica la situazione.

D. – Fenomeni come questa siccità che stanno diventando sempre meno sporadici e quindi sempre più frequenti ci dicono che è necessario un lavoro di contrasto al cambiamento climatico. Ci sono dei suggerimenti che la Coldiretti vuole dare in proposito?

R. – L’Enciclica del Papa “Laudato Si’” è sempre un riferimento. Il tema è qual è il modello di sviluppo; quale il modello di economia e quale quello di agricoltura. È l’agricoltura italiana oggi che è la più “green” di Europa: è quella che emette meno emissioni di anidride carbonica in atmosfera; è quella che ha fatto grandissimi passi in avanti, e quindi è quella che dobbiamo tutelare. Un’agricoltura che rispetta l’ambiente, che guarda al rispetto delle persone e che deve però vedere sempre un giusto prezzo dei prodotti agricoli riconosciuti ai nostri produttori. L’agricoltura oggi non è parte del problema ma è parte della soluzione al problema del cambiamento climatico. Dobbiamo investire su un’agricoltura sana e sostenibile come quella italiana sta dimostrando di essere.








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