2017-06-27 14:21:00

Caritas Grecia: aumentano i poveri, crisi sempre più pesante


"Non serve studiare economia per capire che se hai soldi spendi, se non li hai non li spendi. La gente non ce la fa più. Quanto vediamo ci conferma che l’austerità non paga”. È quanto denuncia Maria Koutatzi, responsabile del settore politiche sociali di Caritas Grecia, in un’intervista all'agenzia Sir sulla crisi attraversata della Grecia che, dopo 7 anni, non accenna a placarsi.

Triplicato il numero dei senza lavoro, ridotto di un quarto il potere di acquisto
Dai dati raccolti in 7 delle 11 diocesi greche, in coordinamento con l’Ufficio studi di Caritas Italiana, emerge che l’entità degli stipendi medi è passata da 22.729 euro nel 2009 a 18.411 euro nel 2014 mentre il numero dei senza lavoro è passato da 402mila nell’ultimo trimestre del 2008 a 1.175.000 nell’ultimo trimestre del 2015. Tra il 2010 e il 2014 il potere di acquisto del livello minimo salariale previsto per legge è diminuito del 24,9% per i lavoratori adulti e del 34,5% per i giovani fino a 25 anni. Contestualmente è salita al 21,2% la percentuale di lavoratori a rischio povertà.

In aumento i poveri che si rivolgono alla Caritas
Non è un caso se il problema-bisogno più frequente degli utenti della Caritas in Grecia è stato proprio quello della povertà economica (80,2% del totale), seguito dai problemi di lavoro (60,9%). Per Koutatzi, quella attraversata dalla Grecia “è una fase molto buia della crisi”. “Siamo un Paese vulnerabile sul quale nessun investitore vuole puntare”, aggiunge, rilevando che “la popolazione continua a soffrire sempre di più a causa della recessione”. “Gli stipendi sono tutti ridotti al minimo e spesso non ci sono tutele per i lavoratori, molti dei quali sono in nero”, spiega Koutatzi, e gli anziani “cercano di sopravvivere nonostante i tagli alle pensioni che hanno raggiunto anche il 50-60%”.








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