2017-06-28 11:30:00

L'arte e Papa Francesco, un documentario presentato in Vaticano


E’ stato presentato ieri nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani il documentario: “Papa Francesco. La mia idea di arte”, una sorta di itinerario attraverso 11 opere celebri, del passato e più recenti, che esprimono il concetto di arte secondo Francesco. A parlarne con i giornalisti il direttore dei Musei, Barbara Jatta, e quanti hanno lavorato per la realizzazione del filmato tra cui l’autrice, Tiziana Lupi. Presente anche Alejandro Marmo, artista argentino, che nutre una profonda amicizia con Francesco e che recentemente ha realizzato per i Giardini vaticani due sculture. Il servizio di Adriana Masotti:

(Parole Papa Francesco)

“Non lasciare che questa cultura della scarto vada avanti”.

Il volume" Papa Francesco- La mia idea di Arte", pubblicato da Mondadori e Edizioni Musei Vaticani nel dicembre 2015, è diventato un documentario: traduce in suggestive immagini il pensiero personale di Francesco appunto sull’arte e sulla sua funzione. Ma come era nata l’idea di questo lavoro. Ci risponde Tiziana Lupi:

“Ho conosciuto Alejandro Marmo. Mi ha detto che gli sarebbe piaciuto portare nel mondo il pensiero del Papa sull’arte non solo attraverso le opere, ma scrivendolo. Abbiamo chiesto al Santo Padre la sua disponibilità e lui, con grande generosità, ce l’ha concessa. Quindi ci siamo visti a Santa Marta e abbiamo parlato di arte. Il Papa ci ha espresso il suo concetto, la sua idea di un’arte che deve essere da un lato uno strumento di evangelizzazione – lui cita la Cappella Sistina, come una Bibbia a cielo aperto che tutti possiamo leggere -, e dall’altro deve essere uno strumento per contrastare la cultura dello scarto, un tema che sta molto a cuore al Santo Padre. Alejandro lo fa con le sue opere perché le realizza con materiali di scarto e con le persone, facendo lavorare persone che sono considerate scarti della società perché vivono in situazioni di disagio sociale. Noi abbiamo messo tutto questo prima su un libro, poi è nata l’idea di rendere vivo questo discorso. Quindi non solo fotografie delle opere, perché con Papa Francesco abbiamo realizzato una sorta di galleria d’arte ideale, cioè abbiamo scelto all’interno dei Musei Vaticani delle opere che tutti possono ammirare e che corrispondono alla sua idea di arte. Nel libro erano fotografie, adesso queste immagini vivono nel documentario”.

Grande la sintonia tra l’idea di arte di papa Francesco e dell’artista argentino: ascoltiamo lo stesso Alejandro Marmo:

R. - Credo che per me, nel mondo attuale così in guerra, l’arte deve essere uno strumento di pace. Tutto quello che si avvicina alla pace per me è arte. Credo che l’arte sia importante quando porta un effetto sociale. In questo senso credo che il mio rapporto con Papa Francesco – fin dai tempi di Buenos Aires – è sempre lo stesso. Lui è mio pastore. Mi ha avvicinato alla Chiesa, al Gesù che mi piace, e a me piace il Gesù figlio di lavoratori, il Gesù vicino alla realtà, il Gesù che non sta chiuso in un ufficio. L’arte per me è uno strumento di comunicazione con la realtà sociale.

D. - Tradotto questo in arte significa anche scelta di materiali, scelta di soggetti …

R. - È la possibilità di reincarnazione di tanti materiali e di tanti scarti sociali, perché per tanti non c’è un futuro, non c’è un sogno. Faccio un lavoro che intende essere uno strumento di speranza.

D. - Coinvolgendo in particolare giovani che sono ai margini. Lei ha detto: sono un lavoratore che cerca di vincere la malinconia, il vuoto che c'è in tanti ragazzi...

R. - Sì, credo che la malinconia sia una malattia attuale. E la bellezza è l’unica possibilità per uscire dalla malinconia.

Soddisfazione per l’opera realizzata grazie anche alla disponibilità dei Musei Vaticani è stata espressa in conferenza stampa dal direttore dei Musei Barbara Jatta:

R. - È veramente l’arte della misericordia l’idea di arte di Papa Francesco. È l’arte che è rivolta agli umili, è rivolta verso l’arte del reimpiego, verso lo scarto.  E questo video, così come il libro di Tiziana Lupi fatto proprio con lui, a quattro mani, è la testimonianza di questo.

D. – Però possiamo dire che c’è un po’ di differenza tra la visione di arte di Papa Francesco e altri Papi che lo hanno preceduto?

R. – Ho iniziato il mio discorso dicendo proprio questo. Però, non per questo la visione di Papa Francesco è meno profonda, anzi.

D. – Che cammino hanno intrapreso i Musei Vaticani per corrispondere a questa visione del Papa?

R. – I Musei Vaticani corrispondono veramente a quello che è il messaggio di Papa Francesco sull’arte. Accogliamo visitatori da tutte le parti del mondo, non siamo un luogo polveroso ma siamo un luogo che in qualche modo vuole dialogare con le realtà più diverse, nelle forme espressive più diverse. Pensate alla mostra della Menorah che ora è in Piazza San Pietro con la comunità ebraica; pensate alla mostra che organizzeremo in Australia l’anno prossimo; pensate ai contatti per le mostre che faremo in Cina e che la Cina farà qui nei Musei Vaticani. Sono tutti messaggi di quel dialogo religioso, quel dialogo di culture diverse che il Papa ci chiede.

Ma torniamo sul concetto di arte in Francesco. Ancora Tiziana Lupi:

“Le opere di misericordia sono un po’ la sintesi del suo Pontificato. Per Papa Francesco l’arte è un altro strumento che serve ad uno scopo: includere. Sulla copertina del libro c’è una frase che riassume tutto quello che ho detto fino ad  adesso: “L’arte è come la misericordia. Non deve scartare niente e nessuno””.








All the contents on this site are copyrighted ©.