“Verso un contratto sociale globale su migrazione e sviluppo”. Su questo tema è incentrato il Forum mondiale su migrazione e sviluppo che si concluderà venerdì prossimo a Berlino. Lo scopo dell’incontro è quello di rafforzare il dialogo e la cooperazione internazionale. Al Forum la Santa Sede è rappresentata da padre Michael Czerny, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
La risposta alle migrazioni parta dall’accoglienza
“Oltre le emergenze - creare soluzioni di sviluppo per il mutuo beneficio degli sfollati
e delle comunità di destinazione e di origine”. Intervenendo a questa tavola rotonda,
padre Czerny ha ricordato quanto affermato da Papa Francesco lo scorso 21 febbraio,
rivolgendosi ai partecipanti al Forum internazionale “Migrazioni e pace”. La risposta
alla questione delle migrazioni – aveva detto il Pontefice - si deve articolare intorno
a quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Un secondo aspetto
prioritario – ha aggiunto il sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo
Umano Integrale – riguarda la necessità di accompagnare quanti sono costretti a fuggire
in quattro cruciali fasi del loro cammino: nel loro Paese d’origine, negli Stati
di transizione, in quelli di destinazione ed eventualmente nella fase di ritorno in
patria.
Cresce la disuguaglianza tra i popoli
Padre Czerny ha poi ricordato il discorso del Papa del 3 dicembre del 2016, agli imprenditori
partecipanti al “Fotune – Time the global Forum”. “La disuguaglianza tra i popoli
– aveva affermato il Santo Padre in quella occasione - continua a crescere e molte
comunità sono direttamente colpite dalla guerra e dalla povertà o dalla partenza forzata
di migranti e profughi”. “La gente – aveva aggiunto il Papa - vuole far sentire la
propria voce ed esprimere le proprie preoccupazioni e paure. Vuole dare il proprio
legittimo contributo alle comunità locali e alla più vasta società, e beneficiare
delle risorse e dello sviluppo troppo spesso riservati a pochi”. Se si risponde adeguatamente
a queste emergenze – aveva concluso il Papa - ci rendiamo conto “che stiamo vivendo
un momento di speranza”.
Migrazioni di ritorno
Padre Czerny si è poi soffermato sul tema di un’altra tavola rotonda intitolata: “Promuovere
lo sviluppo dei migranti che fanno ritorno”. Il sottosegretario del Dicastero per
il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha ricordato quanto detto da Papa Francesco,
il 19 aprile del 2016, nel videomessaggio in occasione del 35.mo anniversario del
Centro Astalli per i rifugiati. “Troppe volte – aveva affermato il Pontefice - non
vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che
temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati
come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono”.
Cultura della misericordia
Quando si parla di incontro e di integrazione – ha detto infine padre Czerny - non
si deve pensare solo a quanti sono in partenza, Paesi di transito o di arrivo, ma
anche a coloro che stanno tornando nei loro Paesi. “Siamo chiamati a far crescere
– si legge nella lettera apostolica di Papa Francesco ‘Misericordia et misera’ - una cultura
della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura
in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza, né gira lo sguardo quando vede la
sofferenza dei fratelli”. (A cura di Amedeo Lomonaco)
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