2017-06-29 14:05:00

Siccità e violenti piogge, l'agricoltura italiana conta i danni


Prima la siccità poi le piogge torrenziali. L’Italia in questi giorni è colpita dal maltempo e a farne le spese è in primo luogo l’agricoltura. Il rischio è che tutto questo abbia un riflesso negativo anche sui prezzi. A questo si aggiungono gli incendi soprattutto al Sud. Alessandro Guarasci:

I danni potrebbero ammontare a 500 milioni, anche se la conta sta avvenendo in queste ore. Tre giorni fa il vento e la pioggia al Nord hanno sradicato centinaia di piante da frutto, le serre sono crollate, chilometri di coltivazioni di mais, grano e fieno sono state distrutte. Ed ancora prima, da inizio giugno, la siccità ha costretto i coltivatori a razionare l’acqua e molte produzioni sono andate in sofferenza. Insomma, un’intera stagione rischia di andare in fumo. Marco Barbetta, responsabile del centro studi di Cia agricoltori italiani:

Molte produzioni sono penalizzate, soprattutto quelle frutticole ma anche, in prospettiva, quelle viticole. Siamo insomma in una fase di coltivazione della vite e degli olivi. Alcuni dei territori che hanno accusato di più, penso alla Toscana. Alcune aree dell’Emilia e del Veneto hanno retto un po’ di più perché avevano un piano di invasi gestito meglio”.

Certo, la situazione di quest’estate è particolare, ma non è la prima volta che a fasi di siccità seguano violenti piogge. Dunque per gli agricoltori va rivista la gestione dell’acqua per le coltivazioni. Ora si temono contraccolpi sul fronte dei prezzi. Gli ultimi dati Istat sull’inflazione lasciano ben sperare, ma ora bisognerà attendere le rilevazioni di giugno. Ancora Barbetta:

“Si parla di un incremento percentuale al consumo per i vegetali freschi e la frutta tra l’uno e il due percento. Però nei campi, in effetti, questa scarsità di offerta non si traduce in aumenti dei prezzi, anzi alcuni prodotti ortofrutticoli di stagione, potremmo definirli così, stanno soffrendo, se si paragona l’ultima settimana, la quarta di giugno di quest’anno, a quella dello scorso anno”.

E l’estate purtroppo porta con sé anche gli incendi, per mano di sconsiderati che bruciano le sterpaglie. Grave la situazione in Calabria, nel vibonese e nel reggino; e in Sicilia, a Trapani. Il vescovo della città mons. Pietro Fragnelli:

“Nelle prossime ore, che ci sia un’attenzione sostenuta anche economicamente, perché si possa fare lavoro di prevenzione, e si possa fare anche lavoro di pronto intervento, perché a volte queste cose sono molto lente. Mi sono speso molto perché tutte le persone che hanno responsabilità educative possano essere in qualche modo pionieri di una coscienza sociale comunitaria che dev’essere attivata”.

Ma gli incendi colpiscono anche la capitale, in varie parti della città, e anche sul Tevere, persino a poche centinaia di metri dal centro.








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