2017-06-30 12:58:00

Cisl: subito una legge per punire i clienti delle prostitute


Nel mondo la prostituzione riguarda 42 milioni di donne. Oggi la Cisl, durante il suo congresso a Roma, ha aderito alla proposta di legge depositata in Parlamento per punire i clienti delle prostitute. Alessandro Guarasci:

La stragrande maggioranza delle prostitute è vittima della tratta. In Italia si calcola che siano non meno di 75 mila e che il giro d’affari superi  i 90 milioni, il terzo in ordine di grandezza dopo la droga e il commercio delle armi. La Svezia, la Norvegia e la Francia hanno già applicato una normativa che mira a punire il cliente, partendo dal presupposto che la donna non è libera di scegliere. In Parlamento c’è una proposta di legge in tal senso, che la Cisl ha fatto sua. Un’iniziativa giudicata meritoria da don Aldo Bonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII:

Disincentivare la domanda che purtroppo provoca un’offerta spaventosa: quella di vedere donne ridotte in schiavitù, sfruttate a causa della prostituzione proprio perché c’è una grande richiesta. E’ un cambiamento di mentalità, una mentalità che va a fermare il maschilismo e va a fermare coloro che pensano di avere il diritto di poter comprare il corpo di una persona per finalità sessuali”.

Al congresso anche la testimonianza di una ragazza romena, liberata dalla schiavitù della prostituzione:

Ciò che mi addolora è quando si parla della prostituzione come di un lavoro. Per me la prostituzione non si può chiamare un lavoro, ma è una tortura, sentirmi tante volte violentata così come vengono violentate tantissime giovanissime donne che oggi vado a incontrare con la Comunità Papa Giovanni XXIII, con don Aldo, sulle strade, per convincerle a uscire da questo inferno”.

E ha fatto discutere la possibilità che, in seguito alla revisione del codice penale, lo stalking potesse essere depenalizzato. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando è intervenuto per correggere la norma e la sottosegretaria Maria Elena Boschi al congresso della Cisl ha annunciato lo stanziamento di 22 milioni di euro per i centri antiviolenza. Liliana Ocmin, a capo del dipartimento donne del sindacato:

“Bene: la mobilitazione di tutte le donne, di tutti gli schieramenti ha fatto sì che il ministro Orlando ieri prendesse la parola, carta e penna e affermasse che lui garantirà affinché questo non accada, che non rientri – il reato dello stalking – nella possibilità di abolire il reato a chi paga il risarcimento, a chi 'compri' – appunto – la propria cancellazione del reato. Le donne vigileranno, sono sentinelle a guardia del fatto che si creino le condizioni istituzionali, culturali per veicolare il rispetto tra uomini e donne. E in questo abbiamo grandi alleati, che sono i nostri colleghi uomini perché sappiamo che questa sfida non riguarda solo le donne: riguarda tutta la società al suo interno”.

Ocmin chiede anche norme per conciliare meglio il tempo dedicato al lavoro e quello alla famiglia:

Poter creare le condizioni di agibilità, di flessibilità di orario. Ci sono tanti istituti che, attraverso la contrattazione, possono veicolare quella possibilità di corresponsabilità, perché la conciliazione non è soltanto un tema delle donne: è dei lavoratori e delle lavoratrici. E noi stiamo lavorando appunto anche sulla contrattazione con il welfare aziendale, con la bilateralità, perché sono gli strumenti tangibili che aiutano a flessibilizzare l’orario. La natalità non è un tema delle donne, è un tema del Paese, perché non fare figli, non garantire il ricambio generazionale condiziona irreversibilmente il futuro del nostro Paese”.








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