In Turchia sono almeno cinquanta le chiese, i monasteri e i cimiteri siro-ortodossi sparsi intorno a Mardin, nella regione sud-rientale di Tur Abdin, che negli ultimi tempi sono stati di fatto espropriati dal governo. Sono tutti passati sotto il controllo diretto del sottosegretariato al Tesoro che li ha affidati alla presidenza degli Affari Religiosi. Secondo quanto riportato da fonti locali, l'operazione è stata messa in atto a conclusione del processo con cui Mardin è diventato comune metropolitano. La conseguente riorganizzazione amministrativa del territorio ha trasformato i villaggi circostanti in altrettanti quartieri dell'area metropolitana. Nel 2016, un comitato del governatorato di Mardin incaricato di inventariare e redistribuire beni immobiliari appartenenti a istituzioni non private ha cominciato il processo di trasferimento di chiese, monasteri e cimiteri siro-ortodossi presenti nella regione al sottosegretariato per il Tesoro.
Presentato un ricorso dalla Fondazione Mor Gabriel
Il ricorso presentato contro tale decisione dalla Fondazione Mor Gabriel – che nel
2013, dopo un lungo contenzioso giuridico, aveva ottenuto la restituzione dello storico
monastero siro ortodosso di Mor Gabriel, risalente al IV secolo dopo Cristo – era
stato respinto nel maggio scorso dagli organi amministrativi turchi. Ora la Fondazione
Mor Gabriel - rende noto l’agenzia Fides - ha sottoposto una petizione alla Corte
civile di Mardin. Con questo strumento si richiede di bloccare il processo di esproprio
di chiese, monasteri e cimiteri siro-ortodossi e il loro trasferimento sotto il controllo
diretto degli organismi governativi turchi. Organizzazioni di cristiani siri ortodossi
immigrati in Europa - come la European Syriac Union - hanno infine iniziato a mobilitarsi
conto quello che definiscono un “sequestro illegale".
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