2017-07-01 13:52:00

Gambino: Charlie, prevalga principio precauzione a favore della vita


Prosegue forte il dibattito nell'opinione pubblica sulla vicenda di Charlie Gard, che sta commovendo il mondo ed ha animato un ampio dibattito sui Social. I medici hanno deciso una breve proroga prima di staccare le macchine. Debora Donnini ha sentito il prof. Alberto Gambino, presidente di Scienza e Vita:

R. – Qui c’è un contrasto di vedute tra i genitori e i medici. Davanti a questo contrasto di vedute necessariamente occorre applicare il principio di precauzione favor vitae, cioè seguire la strada più rigorosa a favore, a tutela del bene giuridico che in questo caso è in discussione, cioè la vita umana. Quindi in casi di incertezza non si può sposare solo una tesi, perché altrimenti si andrebbe contro questo principio di precauzione, che invece vede una soluzione più rigosa possibile per la tutela della vita.

D. - Charlie è in vita grazie alle macchine, respira grazie alle macchine, però intanto vive. Perché staccarle?

R. - Il caso è difficile perché riguarda un bambino tra l’altro piccolissimo. Quindi, mentre quando si tratta di persona adulta l’ipotesi del cosiddetto accanimento terapeutico può essere verificabile, anche perché c’è una persona che può esprimere la sua volontà e dire in particolare quanto soffre, che cosa soffre e quindi se questi strumenti lo portino solo ad inutili sofferenze, in questo caso invece il tema è delicatissimo. E questo perché essendo un bambino non in grado di esprimersi e soprattutto che non si riesce a verificare fino in fondo cosa significhi per lui il dolore – i giudici parlano addirittura di stress e stress è tipicamente un’espressione che si ha nell’età adulta, non con riferimento a un bambino – quindi anche in questo caso, in assenza di un accertamento chiaro di un’effettiva sofferenza-dolore molto marcata, dovrebbe continuare a prevalere il principio di mantenere questo respiratore e quindi non sarebbe un accanimento terapeutico.








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