2017-07-01 09:30:00

Commento di don Sanfilippo al Vangelo della XIII Domenica T.O.


Nella XIII Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù dice ai suoi discepoli che chi li accoglierà, accoglierà Lui stesso e Colui che lo ha mandato. Quindi aggiunge:

“Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto”. 

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Dio si è manifestato agli uomini inviando loro altri uomini: i profeti, come suoi ambasciatori per rivelare ciò che gli è gradito. Anche dopo la piena redenzione operata da Cristo, il Padre continua ad inviare apostoli in ogni generazione per proclamare le promesse divine, annunciare il Suo perdono e denunciare ciò che sembra bene, ma bene non è. Dio normalmente non ci abbaglia col suo splendore, ma si avvale di mediazioni umane che Egli stesso rende efficaci con la potenza dello Spirito Santo capace di trasformare le coscienze e aprire le porte della vita eterna già qui sulla terra. Noi corriamo il rischio di non riconoscere i suoi messaggeri, o di non prenderli sul serio perché annunciano la stoltezza della croce, oppure, vorremmo persone perfette dotate di chissà quali poteri. Ma il Signore ha voluto salvare il mondo e trasformare i cuori attraverso la debolezza della parola umana e la sofferenza dei veri apostoli. Il Vangelo odierno ci avvisa: “Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto avrà la ricompensa del giusto”. Chiediamo al Signore la grazia di riconoscere i “suoi amici”, di ascoltarli e di obbedire loro, anche contro lo spirito del mondo, che talvolta pervade le nostre stesse famiglie, mascherato di buon senso.








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