2017-07-10 15:11:00

Presentato "Lab.Ora": mille giovani per il futuro dell'Italia


“La società italiana si costruisce quando le sue diverse ricchezze culturali possono dialogare in modo costruttivo”​, bisogna “fare qualcosa insieme, costruire insieme, fare progetti”. Le parole di Papa Francesco al V Convegno Ecclesiale Nazionale del 2015 a Firenze sono lo spunto per il progetto “Lab.Ora, Servitori del bene comune". Mille giovani dai 23 ai 35 anni che con l’aiuto di “testimoni” specialisti nel campo del sociale, della cultura, dell’economia e delle comunicazioni contribuiranno a “fare rete” per diventare figure di riferimento nella società di domani. Il progetto è promosso dall’associazione Laudato Si’ e tra i testimoni c’è Salvatore Martinez, presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo:

“Papa Francesco ci chiede di rendere i giovani protagonisti della vita del Paese: ‘fate insieme; costruite; siate i costruttori dell’Italia’. Ma per costruire bisogna avere anche delle abilità e bisogna che questi nostri giovani siano capacitati. Hanno risorse straordinarie e non sempre queste sono messe a disposizione della vita delle nostre comunità. La costruzione del bene comune richiede l’impegno di tutti: Lab.Ora parte da questo assunto fondamentale. Al servizio del bene comune ci mettiamo tutti insieme, ciascuno a partire dai doni e dai talenti che ha ricevuto. Questo richiede tempo, interdisciplinarietà e luoghi sul territorio che abbiano ancora una forte vocazione profetica, sociale, nella quale far ritrovare i giovani. E poi come stiamo verificando, devo dire con grande frutto, una nuova comunione”.

Una comunione che vuole mettere insieme laici di diversa estrazione, nel segno della dottrina sociale della Chiesa, con l’obiettivo di formare una nuova classe dirigente. Don Aldo Bonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII:

“Lab.Ora è un progetto che vuole rispondere a un sogno: ci rivolgiamo ai giovani, giovani desiderosi di mettersi al servizio del Paese. E per servire il Paese e il bene comune bisogna formarsi, bisogna quindi acquisire una formazione che parta dalla vita. E quindi questa è un’iniziativa di testimoni, di persone che amano questo Paese, le nostre radici cristiane. Siamo impegnati come persone - non come associazioni, enti o movimenti - ma come persone che hanno alle spalle delle esperienze anche importanti: per trasferire questo bagaglio di esperienza, ma nello stesso tempo anche per rendere i giovani protagonisti di questo futuro che è domani”.

Obiettivo degli incontri, che si sono già svolti a Sestri Levante e a Vico Equense e che si svolgeranno in tutta Italia, è quello di elaborare quanto appreso nelle lezioni e proporre nuove iniziative sul territorio, spesso con la collaborazione delle diocesi di provenienza dei ragazzi. Ascoltiamo uno di loro, Francesco Sismondini:

“Abbiamo passato cinque giorni di formazione continua. La capacità dei relatori, dei testimoni, di rimanere a nostra disposizione 24 ore su 24 – pause pranzo, caffè… – c’era sempre qualcuno di noi che andava ad approfondire la tematica che era stata affrontata durante l’effettiva sessione di lavoro. Io ho partecipato insieme ad altri tre ragazzi della mia diocesi, uno del Rinnovamento nello Spirito, l’altro di Azione Cattolica, uno del gruppo Scout e io che sono di Comunione e Liberazione, quindi quattro movimenti totalmente diversi che non hanno mai avuto un’occasione reale di confrontarsi e di lavorare insieme. Alla fine di Lab.Ora, nell’arco di due settimane, abbiamo già fatto il primo progetto insieme, che è stato questo ritiro spirituale con gli amministratori pubblici nella nostra zona invitati dal vescovo, su sussidiarietà e solidarietà, giustizia sociale e i rapporti tra impresa e lavoro.

A cura di Michele Raviart

Ascolta il servizio:

 








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