2017-07-10 07:59:00

Turchia, opposizione in piazza: liberare dissidenti, stop a emergenza


In Turchia, centinaia di migliaia di persone, un milione secondo gli organizzatori, sono scese in piazza ieri a Istanbul per una manifestazione organizzata dal Partito repubblicano del popolo, principale forza di opposizione al presidente Erdogan. Il servizio di Sergio Centofanti:

E’ stata una manifestazione imponente, che ha concluso la "marcia per la giustizia" partita il 15 giugno da Ankara e arriva alla vigilia dell'anniversario del tentato golpe del 2016. A Istanbul parla uno dei principali leader dell’opposizione, Kemal Kilicdaroglu, che esorta a proseguire la battaglia: "Nessuno pensi - afferma - che questa sarà l'ultima marcia: il 9 luglio segna il giorno della rinascita. Abbiamo marciato per la giustizia, per i diritti degli oppressi, per i deputati e per i giornalisti in carcere, per i professori universitari licenziati, abbiamo marciato per denunciare che il potere giudiziario è sotto il monopolio dell'esecutivo, abbiamo marciato perché ci opponiamo al regime di un solo uomo. Romperemo i muri della paura".

Senza mai citare il nome del presidente Erdogan, si chiede la fine dell’emergenza e la liberazione degli oppositori arrestati. La manifestazione, ignorata dai media ufficiali turchi, si è svolta senza incidenti di rilievo. 15mila i poliziotti schierati con i mezzi blindati a garantire l’ordine.

In questo contesto, il Parlamento Europeo ha formalmente chiesto di congelare i colloqui per l’adesione della Turchia se la riforma costituzionale voluta da Erdogan, con il rafforzamento dei poteri presidenziali, entrerà in vigore. L’Europarlamento condanna la marcia indietro della Turchia su stato di diritto e libertà di stampa e la risposta eccessiva del governo al tentato golpe. Dura la reazione di Ankara: se l’Europa continua su questa via i rapporti con la Turchia potranno solo peggiorare.








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