“Chiediamo a tutti i sierra leonesi, specialmente a quelli che hanno l'età per votare, di respingere fermamente tutti gli atti di violenza, le provocazioni inutili, le varie forme di frode che falsano i risultati, nonché qualsiasi cosa possa portare alla destabilizzazione e al disordine. Incoraggiamo tutti i partiti politici e i loro sostenitori ad accettare i risultati delle elezioni, se queste vengono ritenute libere e regolari dall'autorità competente”. Sono le esortazioni dei vescovi della Sierra Leone, espresse nella loro recente Lettera pastorale in vista delle elezioni generali - locali, parlamentari e presidenziali – in programma il 7 marzo 2018.
Preservare la pace e il bene comune
Nel documento, ripreso dall’agenzia Fides, intitolato “Camminando verso elezioni pacifiche
e credibili”, i vescovi invitano “i partiti politici e i candidati presidenziali a
rispettare il processo elettorale, a preservare la pace, a considerare l'interesse
del popolo della Sierra Leone e a vedersi in questa elezione pluralistica come concorrenti,
non come avversari”. Inoltre, la Chiesa locale chiede con forza ai sacerdoti, ai religiosi
e ai laici di “promuovere uno spirito di unità, di riconciliazione, di tolleranza
e di pace nei loro sermoni, omelie, conferenze e impegni pastorali”.
Il dramma dell’epidemia di Ebola
Nella loro lunga Lettera, i vescovi esprimono sincera gratitudine al Presidente, Ernest
Bai Koroma, “per aver annunciato in tempo la data delle elezioni, così da eliminare
tutte le paure che queste potrebbero essere indebitamente ritardate o addirittura
posticipate. A nostro avviso, questo è un importante sostegno alla promozione della
pace e della stabilità e un impulso alla nostra giovane democrazia”. I presuli apprezzano
anche il sostegno offerto dalla comunità internazionale al loro Paese, soprattutto
nei momenti di necessità. “In modo speciale – si legge nel documento - riconosciamo
gli enormi sforzi e i sacrifici fatti dai sierra leonesi, sia in patria che all'estero,
per assicurare il progresso alla nostra nazione che ha sofferto troppo a lungo”. In
particolare, viene ricordata l'epidemia di Ebola che ha strappato migliaia di vite
preziose.
Le conseguenze della guerra civile
Le due “tragedie gemelle” della guerra civile e dell’epidemia di Ebola – sottolineano
i presuli - hanno portato i sierra leonesi ad unirsi e a combattere per uno scopo
comune. “Le nostre differenze etniche, culturali e religiose sono state messe da parte
per ottenere un bene superiore. Tali atteggiamenti lodevoli che abbiamo manifestato
così chiaramente in momenti critici della nostra storia, dovrebbero essere mostrati
nuovamente mentre ci incamminiamo verso le elezioni nazionali del 2018 che definiranno
la prossima fase della storia del nostro Paese”.
Appello all’unità nazionale
I vescovi lanciano quindi un appello all’unità ed all’impegno: “Come Chiesa – scrivono
- non dovremmo permettere di allontanarci dalla partecipazione politica, ma il nostro
coinvolgimento non può essere di parte. In nessun modo possiamo, come Chiesa, lottare
per la causa di qualsiasi partito politico”. “La nostra causa – conclude la Lettera
- è nobile, vale a dire difendere il nostro Paese e i suoi cittadini dai manipolatori
politici e educare tutti i cittadini a votare con saggezza e responsabilità”.
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