E’ morto all’età di 98 anni, a Filettino, don Alessandro De Sanctis, parroco più anziano d’Italia. Si è spento serenamente il 12 luglio, proprio nel giorno del suo settantacinquesimo anniversario di sacerdozio. Il servizio di Sergio Centofanti:
Ha conservato la sua allegria e il suo umorismo fino alla fine. Don Alessandro
era grato a Dio di averlo potuto servire tra la sua gente così a lungo. Ordinato
nel 1942, ha svolto ininterrottamente il suo ministero a Filettino, in provincia di
Frosinone. La notizia ha suscitato grande commozione nella diocesi di Anagni-Alatri,
che solo pochi giorni fa aveva festeggiato in modo solenne il suo giubileo sacerdotale.
Don Alessandro era noto per la sua semplicità e non voleva che i parrocchiani lo chiamassero
"monsignore". Gli anni più difficili sono stati quelli della guerra e dell’occupazione
nazista, quando nascondeva a rischio della vita i partigiani e i soldati alleati.
Ha conosciuto sette Pontefici, compreso Papa Francesco che ha incontrato a San Pietro.
Riascoltiamo don Alessandro in una intervista rilasciata al nostro Paolo Ondarza
nel 2012:
D. – Don, Alessandro, lei è un parroco da record, come vive questo primato?
R. – Eh, come si vive… con la grazia del Signore! Non avrei mai creduto di
poter arrivare a questa età e a questi limiti. Sono una prova evidente della presenza
di Dio e della sua Provvidenza!
D. - Da quello che raccontano i suoi parrocchiani, pare che lei sia riuscito
a far tenere spenti i cellulari durante la Messa. Come ha fatto?
R. - Abbiamo messo dei cartelli alle porte delle Chiese, dove si legge: “Il Signore
ci sente anche senza il chiasso dei cellulari”. Il Signore ci ascolta (ride), non
c’è bisogno dei telefonini!
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