2017-07-16 08:30:00

Al via la Route scout nelle zone dell'Umbria ferite dal terremoto


Sono oltre 1350 gli scout, tra capi e ragazzi provenienti da 90 gruppi di tutta Italia, che partecipano alla Route “Tra Terra e Cielo”, promossa dall’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci) dal 15 luglio al 9 settembre sui sentieri della Valnerina, la zona dell’Umbria ferita dal terremoto. I clan che si alterneranno in questo periodo saranno impegnati in attività di servizio alle popolazioni umbre. Il servizio di Marina Tomarro:

90 clan scout, oltre 340 Km di strada, 10 percorsi differenti e 3 progetti di recupero. Sono questi i numeri della Route “Tra Terra e Cielo” che si svolge sui sentieri di quella parte dell’Umbra ferita crudelmente dal terremoto, per riportare il sorriso e la speranza di un futuro migliore ai suoi abitanti. Ascoltiamo il Francesca Papalini, responsabile regionale dell'Agesci Umbria:

R. – I ragazzi trascorreranno nella nostra regione il loro campo estivo che è chiamato “Route”. Che cosa faranno? Cammineranno nelle nostre terre seguendo dei percorsi, incontreranno le popolazioni che sono state colpite dal terremoto con le quali faranno delle attività di servizio. Il servizio che loro faranno sarà su diversi livelli. Sarà un servizio manuale di recupero di alcune strutture che i comuni ci hanno messo a disposizione per la creazione di basi scout; sarà un servizio organizzato di animazione per bambini e di anziani, ma sarà anche un servizio spontaneo, parlare, vivere con le popolazioni che incontreranno.

D. - Cosa vuol dire per un ragazzo vivere questa Route?

R. - Innanzitutto è un momento importante perché, come per i tutti i ragazzi che fanno vita nello scautismo, è un momento di verifica, ma questa volta c’è un‘occasione in più: sentirsi utili fondamentalmente e aiutare queste persone nella maniera che è propria dello scautismo; contribuendo adesso, ora che è passato del tempo e si rischia un po’ di dimenticare le situazioni, diventa per loro una motivazione per dare veramente una mano. 

D. - Come saranno accolti dalla popolazione?

R. - I comuni, le strutture presenti, sono stati ovviamente avvisati e aspettano con ansia l’arrivo di questi ragazzi, perché dei paesi che attraverseranno sono spenti, soprattutto dove il turismo quest’anno non ha molto attecchito. Quindi li aspettano con ansia e loro faranno il possibile per rianimare un po’ queste popolazioni facendo attività di animazione serale e pomeridiana con i bambini. Quindi c’è una grossa attesa da parte di questa gente.

La Route può essere raccontata in tre parole che ne racchiudono tutto il suo più profondo significato: la strada, la comunità e il servizio, come spiega il vescovo ausiliare di Perugia, mons. Paolo Giulietti, assistente ecclesiastico regionale dell'Agesci Umbria:

R. - La Route è un’esperienza educativa fondamentale che ha tre dimensioni importanti: la strada, la comunità e il servizio. Questa è un’esperienza che mette in gioco tutte queste dimensioni: la strada, perché si percorrono i territori terremotati dell’Umbria, la Valnerina; la comunità, perché si fa esperienza di vita insieme dentro il gruppo e anche con la gente delle comunità che si incontrano; poi il servizio, perché durante la route ci saranno diverse modalità di darsi da fare, di sporcarsi le mani.

D. - Perché per i giovani il mondo degli scout è così affascinante?

R. - Perché forse è una opportunità per fare delle cose che una volta facevano tutti: la vita all’aria aperta, il gioco con cose semplici, mettersi alla prova con esperienze che fanno tirare fuori il meglio di sé e fanno vincere le proprie paure. Direi che oggi lo scautismo ha una particolare attualità educativa perché continua a far fare ai giovani, ovviamente con un progetto e l’aiuto di adulti, delle cose che altrimenti nessun altro oggi fa fare.








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