2017-07-22 11:30:00

Quattro anni fa la Gmg di Francesco a Rio de Janeiro


Di Emanuela Campanile

Papa Francesco: "Tre parole: Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo (…) Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell'egoismo, dell'intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo".

Con queste parole, Papa Francesco si rivolgeva ai tre milioni di giovani radunati lungo la spiaggia di Copacabana. Era il 28 luglio 2013 e Rio De Janeiro celebrava con il motto evangelico «Andate e fate discepoli tutti i popoli» la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.

Un incontro di fede e di speranza come è tipico di tutte le Gmg (a partire da quel lontano 1985 quando Giovanni Paolo II ne ebbe l’intuizione) e a cui, da sempre, accorrono giovani di tutto il mondo.

In quei giorni di luglio, dal 23 al 28, arrivarono a Rio ragazzi di 175 Paesi diversi insieme agli oltre 250 vescovi che, ogni giorno in un luogo differente, guidavano le catechesi sul tema scelto dal Papa per quell’anno. 

Ma il Brasile non ricorderà soltanto la notte dei 3 milioni di giovani sul lungomare, perché il viaggio apostolico di Papa Francesco in quella che fu rigogliosa e inviolata terra fino al ‘500, si svolse in un susseguirsi di momenti, incontri e visite intense e significative come, per citarne solo alcune, al Santuario di Aparecida, all’Ospedale San Francesco di Assisi nella provincia di Rio de Janeiro, al Palazzo della Città per la Benedizione delle bandiere olimpiche, oppure l’incontro con la Comunità di Varginha.

Ed è proprio in quella ex discarica occupata dal 1940, che Francesco rispondendo alla domanda sul motivo per cui avesse scelto proprio una favela dchiarò: "Avrei voluto bussare a tutte le porte, prendere un cafezinho con tutti. Ma il Brasile è così grande, e ho scelto voi che rappresentate tutti i rioni".

Memorabile anche la Via Crucis della sera del 26 luglio: folla oceanica; tredici Stazioni lungo il Viale Atlantico; l’ultima, la 14.ma, allestita sul palco centrale. A  segnare ogni tappa una meditazione legata ai problemi, alle sofferenze e alle domande esistenziali dei giovani di oggi. E poi la veglia il 27 e, il giorno dopo, la Messa conclusiva con l’Angelus e un nuovo appuntamento: Cracovia 2016 con il motto dal Vangelo di Matteo, “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”.

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