2017-07-26 13:29:00

A Parigi intesa per la pace in Libia, ma ancora incertezze


Di Giancarlo La Vella

Cessate il fuoco, ricostruzione e pace, elezioni nel 2018, impegno a costituire uno stato di diritto in Libia. Sono i punti principali della dichiarazione congiunta firmata ieri a Parigi, alla presenza del Capo dello Stato francese, Emmanuel Macron, tra il Presidente del consiglio presidenziale libico al-Sarraj, a capo del governo di Tripoli internazionalmente riconosciuto, e il generale Haftar, alla guida dell’esecutivo di Tobruk. E oggi al-Sarraj ha incontrato a Roma il premier italiano Gentiloni.

Importanti le ricadute dell’intesa sulla lotta al traffico di esseri umani e sul controllo degli immigrati, che proprio dalla Libia partono alla volta delle coste italiane. “Per contrastare il traffico di esseri umani occorre controllare non solo le coste della Libia, ma anche la frontiera sud del Paese”, ha detto il premier al-Sarraj al termine dell'incontro con il premier italiano Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi.

Ma, al di là dei commenti positivi all’intesa di Parigi, permangono dei forti dubbi sulla effettiva concretizzazione dei punti salienti. “Al-Sarraj e Haftar controllano solo limitati settori della realtà tribale libica e quindi sarà molto difficile imporre un cessate il fuoco e delle regole sul controllo dell’immigrazione”. Questo il commento di Lorenzo Marinone, analista del Centro Studi Internazionali (Cesi).

Ascolta e scarica il podcast dell'intervista integrale a Lorenzo Marinone:








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