Diverse personalità delle tre religioni monoteistiche di Terra Santa si sono incontrate a Gerusalemme per una conferenza interreligiosa per la Pace dal titolo “Vedere più in là della tempesta”. Al centro dell’evento l’esperienza del perdono. Lo riferisce il Patriarcato latino di Gerusalemme sul proprio sito. La conferenza si è tenuta al Centro di Nostra Signora di Gerusalemme il 12 e 13 luglio.
Un incontro interreligioso con leader di fama mondiale
Fra i partecipanti - riferisce l'agenzia AsiaNews - si trovavano in particolare alcuni
rappresentanti e leader di fama mondiale delle tre religioni monoteiste come il card.
Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, il dottor Adamou Ndam Njoya, professore
all’università di Yaoundé, il rabbino Jonathan Henry Sacks, gran rabbino emerito d’Inghilterra,
mons. William Shomali, vicario episcopale del Patriarcato latino di Gerusalemme per
la Giordania, il ministro degli affari religiosi dell’Autorità palestinese, M. Mahmoud
al-Habbash, ma anche altre persone desiderose di prendere parte a questa iniziativa
interreligiosa con l’obbiettivo di approfondire il significato della nozione di perdono.
Non c’è contraddizione fra il perdonare e il cercare giustizia senza attaccarsi
all’odio
Di fronte all’implacabile costanza della violenza in un mondo dove, come ha sottolineato
il card. Tagle, “ferire gli altri è diventato un passatempo giornaliero”, e in particolare
nella Gerusalemme delle tre religioni monoteiste, i partecipanti hanno convenuto sull’assoluta
necessità di intraprendere un cammino verso un’autentica riflessione su come costruire
per l’avvenire una società meno segnata da conflitti e odio, trasmessi di generazione
in generazione. Il prof. Enright, che ha avuto l’intuizione della conferenza e che
insegna il perdono come una scienza all’università del Wisconsin (Usa), ha affermato
che non c’è contraddizione fra il perdonare e il cercare giustizia senza attaccarsi
all’odio.
Il ruolo cruciale dell’educazione e della trasmissione dei valori
Mons. Shomali ha parlato degli effetti negativi dell’odio e del fatto che chi serba
rancore ne è la prima vittima per via del legame fra fisico e psiche. Il perdono diventa
quindi una liberazione e una guarigione. L’accento è stato posto sul ruolo cruciale
dell’educazione e della trasmissione dei valori, come la migliore conoscenza dell’altro
e il dialogo, che contribuiranno a creare in modo progressivo un clima di fiducia
e un cammino verso il perdono. Mons. Shomali ha anche sottolineato “che è veramente
fondamentale educare i bambini al perdono, altrimenti non faremo che perdere tempo”
perché “quando diventeranno adulti, trasmetteranno questi valori”.
Essere testimoni del perdono
Il card. Tagle ha invitato i partecipati a vivere ed essere testimoni del perdono,
seguendo l’esempio di Cristo sulla croce, che ha perdonato quanti l’avevano condannato:
“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Il dialogo come obiettivo comune per la pace
Alla fine della conferenza, tutti i partecipanti hanno sottolineato l’aspetto positivo
di una simile iniziativa, insistendo sul fatto che non è obbligatorio andare tutti
d’accordo ma che è invece indispensabile continuare a dialogare per mantenere l’obiettivo
comune che è la pace.
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