2017-07-27 12:16:00

Venezuela: ancora morti nelle proteste contro Maduro


di Valentina Maresca

Cresce il bilancio delle vittime in prossimità dell’Assemblea nazionale costituente voluta dal governo del Presidente Nicolás Maduro domenica 30 luglio e fortemente osteggiata dall’opposizione interna, che ne denuncia l’incostituzionalità.

Nell’ennesima tornata di sciopero generale e di proteste iniziata ieri, si registrano almeno due morti: si tratta di un adolescente di 16 anni e di un uomo di 30 anni, uccisi nello Stato occidentale di Merida e nella capitale Caracas, che portano a oltre 102 le vittime tra i manifestanti. Secondo l'opposizione, all’ultimo sciopero indetto ha aderito il 92% dei lavoratori, ma per Maduro l'appello ad incrociare le braccia "è stato sconfitto dalla classe operaia".

Da oltre quattro mesi, il Venezuela conosce disordini tra le forze di sicurezza e di opposizione contro Maduro. Il Paese sta attraversando un’emergenza umanitaria di ampie proporzioni, con il popolo che muore per fame e mancanza di medicinali.

Il Presidente Maduro ha ricevuto minacce di sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti in caso perseveri nel proposito di tenere l’Assemblea, mentre i vescovi del Venezuela hanno denunciato con forza una “repressione inumana” del dissenso, inviando le richieste di riconoscere l’autonomia di tutti i poteri pubblici e lavorare insieme a essi, in particolare con l’Assemblea nazionale e la Procura generale; ritirare la convocazione di una Assemblea nazionale costituente; prendere in considerazione e sostenere gli accordi raggiunti nella prima tornata di dialoghi con l’opposizione.

Anche l’Ue guarda con attenzione quanto accade con forti riserve nei confronti di Maduro, mentre un sostegno alla politica del Presidente venezuelano arriva da Cuba, che non è l’unica eccezione. Gennaro Carotenuto, docente di Storia dell’America Latina all’Università di Macerata, parla di “democrazia in crisi e società polarizzata”, un dialogo impossibile tra le forze governative e di opposizione in un quadro sudamericano che non vede il Venezuela isolato come sembrerebbe dal nostro “prisma di europei”, perché “non si riconduce sempre tutto al ruolo degli Stati Uniti”. Il professore sottolinea, infatti, la presenza dei “governi integrazionisti latino-americani” e ricorda come “il Mercosur (mercato comune dell’America meridionale, ndr) voleva espellere solo a parole il Venezuela, ma poi non ci è riuscito”.

 

Ascolta e scarica il podcast dell'intervista a Gennaro Carotenuto:








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