2017-07-28 14:25:00

Charlie: è atteso in un hospice. Gandolfini: vince cultura dello scarto


Charlie Gard verrà trasferito nelle prossime ore in un centro assistito per malati terminali dove, in mancanza della respirazione artificiale, entro breve morirà. Il decorso delle ultime ore di vita del piccolo paziente inglese, affetto da una rara malattia mitocondriale, è stato deciso ieri pomeriggio dal giudice Nicholas Francis dell'Alta Corte di Giustizia britannica, a seguito del mancato accordo tra i genitori del bimbo e il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove Charlie è ricoverato. Il Great Ormond "ci ha negato il nostro ultimo desiderio", ha dichiarato la madre del piccolo Charlie, Connie Yates, riferendosi alla possibilita' di mantenere in vita il piccolo per alcuni giorni prima della morte, per passare qualche giorno "in tranquillità". Una soluzione che secondo l'ospedale londinese aggraverebbe le sofferenze del piccolo. Per garantire la massima riservatezza su questo momento drammatico, è anche  deciso di non rivelare la data e l'orario del trasferimento del piccolo Charlie nell'hospice, di cui non si conosce il nome.

Massimo Gandolfini, presidente del Family day e primario di Neurochirurgia dell’Ospedale Poliambulanza di Brescia, denuncia il fatto che “si sta accelerando la fine della vita di una persona con un gesto attivo che ne provoca la morte”. “Non può essere un giudice a decidere che ad un’ora tale di un giorno tale io provoco la morte di un paziente”, prosegue Gandolfini spiegando che sarebbe stato più “umano e naturale accompagnare questo bambino fino alla fine tra le braccia dei genitori”. Tutto questo, secondo Gandolfini, conduce su un piano inclinato che porta alla distinzione tra  vite degne di essere vissute e altre che non lo sono. “Una cultura dello scarto – conclude Gandolfini - che può essere pericolosamente allargata a seconda dell’ideologia che è al potere in un determinato momento”. 

Ascolta e scarica l'intervista integrale a Massimo Gandolfini








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