Venezuela al voto per la Costituente. 3 morti nelle proteste

Di Paola Simonetti

Altissima la tensione in Venezuela, in una giornata cruciale per il Paese, oggi chiamato al voto per eleggere la controversa Assemblea Costituente voluta dal presidente Maduro per modificare la Costituzione e fortemente osteggiata dall'opposizione, che, invece, paventa una deriva autoritaria e per questo invita all'astensione.

Numerosi gruppi hanno confermato le mobilitazioni di piazza, nonostante le minacce di pesanti condanne per chi trasgredisce il divieto di manifestare.Secondo l'opposizione ci sarebbero anche tre morti. Gli ultimi sondaggi danno per sconfitto Maduro, con una maggioranza schiacciante (il 72%) che si oppone al suo progetto politico. Intanto aumentano le testimonianze su minacce e ricatti agli elettori perchè vadano a votare.

Il Paese arriva al voto dopo mesi di proteste anti-Maduro finite nel sangue, con decine di vittime fra i manifestanti, in un contesto di gravissima crisi economica che vede i cittadini allo stremo per mancanza di cibo, medicine, servizi essenziali ad una dignitosa esistenza.Una situazione fortemente condannata ormai da mesi dalla Chiesa tutta, con gli appelli della Conferenza episcopale locale e le sollecitazioni di padre Arturo Sosa, preposito generale della Compagnia di Gesù, ad abbandonare la violenza per questioni di potere delle istituzioni e ad instaurare invece un percorso di dialogo e un efficace intervento politico che possa portare reale beneficio alla popolazione. 

Venerdì scorso, a sostegno della popolazione, anche il coraggioso atto di cinque sacerdoti cattolici che hanno affrontato i blindati per evitare un ennesimo massacro fra coloro che protestavano in strada nella città di Ejido, nello Stato di Mérida. I presuli hanno cercato una mediazione tra esercito e manifestanti, quando i carri armati sono giunti a ridosso di una folla di cittadini che partecipava ai funerali di un giovane morto in uno dei tanti cortei di protesta in corso nel Paese.