2017-08-03 13:11:00

Messico: quattro sacerdoti e sette giornalisti uccisi nel 2017


di Roberta Gisotti

Si allunga la lista dei sacerdoti uccisi nel mondo: sono già dieci nel 2017. Ultima vittima, si è spento - per le complicazioni sopraggiunte - padre José Miguel Machorro, sacerdote messicano, accoltellato nella Cattedrale di Citta del Messico, la sera del 15 maggio scorso, dopo aver celebrato la Messa. E’ il quarto sacerdote assassinato quest’anno in Messico, il sesto in America Latina, dove hanno perso la vita anche due preti in Venezuela e Colombia. Altri quattro sacerdoti sono stati uccisi in Africa: in Madagascar, Burundi e due in Camerun. A questa lista vanno aggiunti tre operatori pastorali laici, assassinati in Bolivia, Sud Sudan e Nigeria.

Particolare preoccupazione desta l’ondata di violenze in Messico, che colpisce duramente in particolare esponenti della Chiesa e della stampa. Due giorni fa, il primo agosto, è stato ucciso il settimo giornalista dall’inizio dell’anno, Rosario Rivera, assassinato con un colpo di pistola alla testa in un bar di Rosarito, vicino alla città di Tijuana. Erano stati 9 i giornalisti uccisi nel 2016 in Messico, terzo Paese al mondo per numero di vittime tra gli operatori della stampa. Dal 2000 ad oggi, sarebbero infatti oltre 100 i reporter assassinati in questo Paese dell’America latina, come documenta l’organizzazione britannica “Article 19”. Una situazione in peggioramento, che vede quest’anno il Messico al 147.mo posto nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere, indicato tra i 21 Paesi ‘neri’, in cui la situazione è “molto grave”, e dove la massima parte degli omicidi resta impunito.

A nulla sembrano servire le denunce degli organismi umanitari per contrastare il diffuso clima di terrore, dovuto alla guerra tra cartelli del narcotraffico e le istituzioni, sovente sospettate di collusioni con il crimine organizzato, accusate di mal governo e corruzione, divenuta endemica nel Paese, dove dilaga il consumo di droghe. Chiesa e stampa unite nella denuncia dei mali sociali e morali del Messico stanno pagando un prezzo tanto alto alla verità, da esporre al rischio perfino di morte sacerdoti e giornalisti.

 

 

 

 

 








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