L’arcivescovo di Caracas, card. Jorge Urosa Savino, ha espresso il suo “stupore e rifiuto” davanti alle misure prese negli ultimi giorni dal governo, perché “vanno contro la volontà del popolo sovrano”. In particolare, il porporato ha condannato l'espulsione dell’Assemblea Nazionale dalla sua sede legale nel Palazzo Federale Legislativo e la destituzione dei sindaci dell’opposizione. Si tratta di misure che “stupiscono per la sua violenza e arbitrarietà”, afferma il porporato in un comunicato diffuso ieri dall’arcidiocesi, nel quale esorta il presidente Nicolás Maduro a “cercare soluzioni alla crisi economica, politica e sociale che vive il Paese”.
"Il Parlamento invaso da un organo non valido è inaccettabile"
Durante la notte del martedì 8 agosto, la sede del
Palazzo legislativo a Caracas è stata occupata militarmente dalla Guardia Nazionale
che ha impedito l’ingresso dei deputati, in maggioranza dell’opposizione, alla sede
legale parlamento. L’occupazione della sede legislativa da parte dell’Assemblea Nazionale
Costituente è stata considerata dal card. Urosa una “invasione arbitraria” da parte
di un “organismo invalidamente costituito perché non è stato convocato dal popolo
e la cui elezione è sospetta di frode”. Dunque, il porporato ha sottolineato che lo
sfratto di questo importante organo pubblico “attenta alla volontà del popolo che
ha eletto l’Assemblea nazionale nelle consultazioni del 2 dicembre del 2015". L’arcivescovo
ha ribadito che “la Costituente” non ha il diritto di appropriarsi della sede dell’Assemblea
Nazionale. E ha riaffermato: “Questo è un atto arbitrario, violento e, per tanto,
inaccettabile”.
Violazione dei diritti dei sindaci
Il cardinale Urosa si è pronunciato anche contro le
“gravissime” sanzioni del Tribunale supremo di giustizia contro alcuni sindaci dell’opposizione.
Sono 14, infatti, i sindaci dell'opposizione minacciati negli ultimi mesi dal Tribunale.
Tre di loro sono già stati condannati a diverse pene carcerarie. L’arcivescovo si
è riferito, in particolare, alla destituzione e all'incarcerazione – avvenuta lunedì
scorso - del sindaco di Chacao, Ramón Muchacho e alla richiesta di comparizione, oggi,
del sindaco di El Hatillo, David Smolansky e del sindaco di Lecherías, entrambi accusati
dal Tribunale di insubordinazione. “Queste sanzioni – afferma il porporato - vanno
contro i diritti dei sindaci e della volontà del popolo che li ha eletti per amministrare
i propri municipi". Infine, il comunicato dell’arcidiocesi chiede “di cessare queste
azioni e di creare un ambiente di calma che permetta trovare soluzioni alla crisi
del Paese”. (A cura di Alina Tufani)
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