di Gabriella Ceraso
"E' questa un'occasione propizia per verificare, rivedere e consolidare le nostre relazioni bilaterali": così il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin avviando questa mattina a Mosca il colloquio con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
La visita come un'opportunità unica per consolidare i rapporti
Il porporato ha espresso il suo ringraziamento alle autorità per l'opportunità di
una visita che è considerata "unica" da entrambi gli interlocutori. Dal canto suo
il ministro Lavrov ha valutato in crescita progressiva i rapporti bilaterali e ha
sottolineato l'unità di vedute sulle crisi globali. Lavrov in particolare ha citato
la lotta al terrorismo e all'estremismo, lo sviluppo del dialogo interreligioso e
il consolidamento dei principi della giustizia sociale e del ruolo della famiglia.
Quindi l'apprezzamento russo per i progetti di cooperazione in ambito educativo, culturale
e sanitario.
Perseguiamo nel tessere contatti a diversi livelli
Successivamente nella Conferenza stampa congiunta il cardinale Parolin ringraziando
le autorità per l'accoglienza ricevuta, ha ribadito di essere in visita come "interprete
presso tutti gli interlocutori della sollecitudine di Papa Francesco sia per la situazione
bilaterale sia per le diverse crisi internazionali".Nel primo ambito constata il porporato,
è confermata la volontà di perseguire a tessere contatti specie in ambito scientifico
e culturale e come testimonianza cita la firma dell’Accordo tra la Segreteria di Stato
della Santa Sede e il Governo della Federazione Russa circa l’esenzione dei visti
per i titolari dei passaporti diplomatici.
Russia aperta a valutare questioni cattoliche
Sulle questioni concrete riguardanti la vita della Chiesa cattolica nella Federazione
Russa, il cardinale Parolin testimonia l'ampia attenzione e la volontà di
seguire sul fronte politico interno, alcune difficoltà persistenti come "i permessi
di soggiorno lavorativo, per il personale religioso non russo, e la restituzione di
alcune chiese che si rendono necessarie per la cura pastorale dei cattolici
nel Paese".
Appello della S.Sede: prevalgano bene comune, giustizia e diritto internazionale
Ampio il fronte delle questioni internazionali affrontate. Il porporato ha ribadito
l'auspicio "che siano ricercate le soluzioni giuste e durature per i conflitti che
affliggono, in particolare, il Medio Oriente, l’Ucraina". La Santa Sede impegnata
sul fronte umanitario lancia un appello, attraverso il cardinale, affinchè "si faccia
prevalere il bene comune, e principalmente la giustizia, la legalità, la verità dei
fatti e l’astensione dalla manipolazione di essi, l’incolumità e le dignitose condizioni
di vita delle popolazioni civili". La Santa Sede, sottolinea il cardinale
Parolin "mentre non intende e non può identificarsi con alcuna delle posizioni politiche, richiama il
dovere di attenersi rigorosamente ai grandi principi del diritto internazionale, il
cui rispetto è imprescindibile sia per proteggere l’ordine e la pace mondiale,
sia per il recupero di una sana atmosfera di rispetto reciproco nelle relazioni internazionali".
Tutela dei cristiani e della libertà religiosa
Tra i punti di convergenza, anche se con approcci differenti, citati
dal Segretario di Stato vaticano rispetto alla Federazione Russa, spicca la forte
"preoccupazione per la situazione dei cristiani in alcuni Paesi del
Medio Oriente e del continente africano, come anche in alcune altre regioni del mondo".
A questo riguardo, la Santa Sede nutre la costante preoccupazione, afferma il cardinale
Parolin, "perché sia preservata la libertà religiosa in qualsiasi Stato e in qualsiasi
situazione politica".
In Venezuela serve accordo politico sollecitato anche dalla Russia
Le domande della stampa invitano il cardinale anche a pronunciarsi sul Venezuela e
sul ruolo della Russia nella crisi in corso: confermata la possibilità di
Mosca di intervenire come Paese amico, insieme a tutta la comunità internazionale
per arrivare ad un accordo politico, unica strada che anche la Santa Sede
intravvede per una soluzione pacifica nel Paese sudamericano.
Tra le Chiese innescata dinamica positiva da consolidare con nuovi gesti
che lo Spirito ispirerà
Circa il rapporto con la Chiesa ortodossa e i colloqui in programma in questi giorni,
il porporato sottolinea quanto l'incontro a L'Avana tra Papa Francesco e il patriarca
Kirill un anno fa insieme alla visita delle reliquie di S. Nicola in territorio russo
abbiano innescato una dinamica positiva. Il porporato afferma che
c'è "la volontà di proseguire su questo cammino e di porre altri gesti che
possano consolidarlo". Nessun riferimento concreto però è stato fatto finora
nei colloqui: "non si è parlato di una visita del Papa" ,afferma
il cardinale Parolin, concludendo di affidarsi allo Spirito del Signore, perchè per
il futuro suggerisca "quali possano essere i passi migliori da fare".
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