di Gabriella Ceraso
Il Segretario di Stato vaticano il cardinale Pietro Parolin ha terminato ieri la sua prima visita in Russia incontrando il Presidente Vladimir Putin nella residenza di Sochi sul Mar Nero. In serata il rientro a Mosca, oggi il volo di ritorno in Vaticano dopo la celebrazione della Messa privata in nunziatura.
Clima cordiale, positivo e di ascolto reciproco
L'incontro è durato circa un'ora e, come informa la Sala Stampa della Santa Sede,
si è svolto in un "clima positivo, cordiale, di rispetto ed ascolto reciproco, con
uno scambio aperto di vedute su varie tematiche bilaterali e internazionali". I ringraziamenti
del porporato per l’accoglienza e per l’invito e soprattutto i saluti a nome del Pontefice,
sono stati ricambiati dal vivo ricordo del Presidente delle due visite in Vaticano
e dei colloqui con Francesco negli anni scorsi.Il card. Parolin ha sottolineato con
soddisfazione lo sviluppo che "grazie ad incontri, contatti ed iniziative" stanno
avendo le relazioni con la Federazione Russa citando la firma dell’accordo,
siglato martedì scorso, sul viaggio senza visto per i diplomatici.
Con il Vaticano, dialogo costruttivo e valori umanitari comuni
Dal canto suo anche il Presidente ha valutato come “costruttivo e basato sulla fiducia”
il dialogo sviluppato con la Santa Sede e ha espresso soddisfazione per quello iniziato
"in modo diretto" tra le due Chiese. I “valori umanitari comuni”, ha detto il leader
russo, ”difesi dalla Santa Sede, sono alla base dei rapporti tra la Federazione Russa
e il Vaticano, come anche nel dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa.
“Lavoriamo costantemente”, ha continuato, “all’attuazione degli accordi raggiunti
durante i miei colloqui con il Papa”.
Tra le due Chiese avviata una nuova dinamica da espandere
Per quanto riguarda i rapporti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa,
il Segretario di Stato ha ribadito lo sviluppo di una “nuova dinamica emersa nei recenti
mesi e anni“ con l’auspicio che si "continui a lavorare in questa direzione” per espandere
la cooperazione e la vicinanza tra le Chiese. Il Presidente ha citato l'importante
incontro
tra il Papa e il Patriarca lo scorso anno a L’Avana, ma ha anche espresso un ringraziamento
particolare “a nome di tutti i cristiani di Russia" al Pontefice e al Segretario di
Stato per aver permesso la traslazione a Mosca e a San Pietroburgo, questa estate,
delle reliquie di San Nicola da Bari, venerate da oltre 2,3 milioni di fedeli.
Nel 2018 una mostra in Vaticano sull’Eredità spirituale russa
A ringraziare la Santa Sede sono però anche gli amanti dell’arte che, come ha avuto
modo di dire il Presidente, hanno apprezzato l'organizzazione della mostra di opere
provenienti dai Musei Vaticani alla Galleria
Tretyakov di Mosca. A contraccambiare questa iniziativa l’annuncio da parte russa,
per il 2018, di una mostra in Vaticano col sostegno di Mosca, dal titolo "L'eredita'
spirituale dell'arte russa dalle icone, all'avanguardia".
I doni al termine del colloquio
Al termine del colloquio, come informa la Sala Stampa, il Segretario di Stato ha regalato
al Presidente Putin una raffigurazione in bronzo di un ramoscello di ulivo, quale
simbolo della pace. Il Presidente russo ha ricambiato il gesto con il dono di una
serie di monete da collezione dedicate alle Olimpiadi di Sochi 2014.
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