2017-08-28 12:02:00

Libano: a Faraya, issata l’imponente statua di san Charbel


La statua monumentale di san Charbel (1828-1898), consegnata la scorsa settimana a Faraya, è stata issata ieri sulla sua base e ora svetta fiera sulla sommità della collina che domina il villaggio, accanto a una grande croce istallata nel 1951. Opera dello scultore libanese Nayef Alwan, la statua - alta 23 metri - rappresenterà al contempo anche una reliquia. Infatti, nel contesto della cerimonia inaugurale prevista per il 14 settembre, festa dell'Esaltazione della Santa Croce, verrà inserito al suo interno un frammento d’osso appartenente all’eremita del convento di san Marone di Annaya

A presiedere la cerimonia inaugurale vi sarà il patriarca maronita, card. Béchara Raï. L’area circostante la statua, spiegano gli organizzatori, è in grado di accogliere fino a 6mila persone e si presta anche a ospitare imponenti celebrazioni o Messe all’aperto. 

La statua di san Charbel risponde al desiderio di un voto
Il monumento risponde a un desiderio e, al tempo stesso, a un voto. In un primo momento, l’idea di un monumento era parte integrante dei progetti di sviluppo turistico ideati dal presidente della municipalità di Faraya, Michel Salamé. In seguito, un suo nipote, che porta lo stesso nome, è stato colpito lo scorso anno da una meningite. I parenti del giovane Michel, di 13 anni, sono convinti che sia stato un concorso di eventi miracolosi - le medicine e l’intercessione di san Charbel - a giocare un ruolo essenziale nella sorte del giovane. Egli versava in uno stato di coma profondo, ma è riuscito a riprendersi e guarire completamente. Il giovane è stato sottoposto a due interventi chirurgici, effettuati il 17 e il 20 luglio del 2016, rispettivamente festa di san Charbel e di sant’Elia. Da qui, la promessa fatta dal presidente della municipalità di Faraya si è unita alla promessa di voto dei genitori di Michel, dando il via alla nascita di un progetto congiunto. 

La statua si erge su un terreno di un'organizzazione benefica islamica
La statua, spiega il presidente della municipalità, sorge su un terreno appartenente a un'organizzazione di beneficenza islamica (wakf) di Mar Challita (Faraya) e ha ricevuto il benestare sia del vescovo locale che della sede patriarcale maronita. Inoltre, gran parte della popolazione ha acclamato a gran voce la sua costruzione. (F.N.)








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