2017-08-29 11:44:00

Corea del Nord: tensione alta dopo il lancio di un nuovo missile


di Alessandro Guarasci

Oggi riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu, dopo che la Corea del Nord ha lanciato un nuovo missile che ha sorvolato il Giappone percorrendo 2.700 km prima di cadere in mare. Il missile balistico a medio raggio lanciato dalla Corea del Nord è il primo disegnato per trasportare una testata nucleare, riportano i media sudcoreani.

L’ambasciatore di Pyongyang all’Onu ha detto che il suo Paese ha "tutte le ragioni di rispondere con dure contromisure come esercizio del
suo diritto all'autodifesa".

Non si è fatta attendere la reazione degli Usa. Per il presidente degli Usa Donald Trump "azioni che minacciano e destabilizzano aumentano solo l'isolamento del regime nord coreano. Tutte le opzioni sono sul tavolo". 

La Corea del Sud ha risposto con manovre aeree. "Il lancio del missile nord coreano sul territorio giapponese è un atto di un'estrema gravità e costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell'intera regione", ha ribadito il premier nipponico Shinzo Abe.

La Cina commenta invitando ad avviare colloqui di pace e afferma che “la situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati". Dura Mosca. Per il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov “è chiaro a tutti che l'opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita". Intanto Pyongyang vuole portare al tavolo del Consiglio di sicurezza le sue proteste contro le esercitazioni militari Washington-Seul.

Per Antonio Fiori, docente di storia e istituzioni dell’Asia all’Università di Bologna, “il lancio effettuato non è nient’altro se non la consueta risposta che la Corea del Nord dà alle esercitazioni militari congiunte tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti. E’ una consuetudine per quanto riguarda la Corea del Nord rispondere con veemenza alle esercitazioni militari che vengono considerate da Pyongyang come una prova di attacco ai suoi danni. Non so se questo rientri dentro una strategia più ampia. Non riesco a dire fino a che punto si spingerà Kim Jong-un, probabilmente fino al punto di non ritorno o ad un certo punto smetterà di costituire una minaccia perché evidentemente subirà un attacco da parte della comunità internazionale”.

Ascolta e scarica il podcast dell'intervista ad Antonio Fiori:

 








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